Andrea Enzi Raffaelli, atleta di Fidenza, ha dato il via al suo viaggio in bicicletta lo scorso 21 giugno, partendo da San Donato Milanese, città nella quale il 25 febbraio 2010 il piccolo Federico Barakatvenneucciso dal padre.

L’obiettivo del giovane sportivo è quello di sostenere l’Associazione "Federico nel cuore" ONLUS , la cui presidente èAntonella Penati, mamma del piccolo Federico. Ma la finalità è, soprattutto, quella di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto ai fatti legati alla violenza sulle donne e sui bambini.

La morte del piccolo Federico, un gesto di violenza

Non è possibile dimenticare la tragica storia del piccolo Federico, il bambino assassinato dal padre durante un incontro "protetto". Il genitore aveva ottenuto dal Tribunale per i minorenni la possibilità di incontrare il figlio da solo, anche se in un ambiente protetto.

La drammatica fine del piccolo è avvenuta proprio per questo: negli uffici dell’Asl, durante l’incontro, Federico venne ucciso dal padre che poi si suicidò. Per gli operatori, il problema era prevalentemente della madre: trasmetteva le sue ansie sul bambino. Ne erano così convinti, che il servizio aveva deciso di lasciare inascoltate le preoccupazioni di Antonella Penati rispetto al presunto atteggiamento violento dell’ex marito.

La morte del piccolo Federico Barakat non ha ancora avuto giustizia in Italia. Oggi la mamma aspetta l’esito di un ricorso presentato presso la Corte dei Diritti umani di Strasburgo.

Ricordare Federico è dire no alla violenza contro donne e bambini

Non vi è stata tappa percorsa da Andrea Raffaelli, nella quale non sia stato lasciato un monito soprattutto agli uomini, quelli non violenti, affinché partecipino al segnale che si vuole dare in termini di cambiamento culturale.Dopo aver toccato diverse città d’Italia, Andrea Raffaelli ha terminato il suo tour siciliano a Messina dove ha incontrato, il 30 luglio scorso, il Sindaco Renato Accorinti e la presidente del CeDAV, Carmen Currò, insieme ad alcune socie del centro antiviolenza messinese.

Per dire basta alla violenza

Mentre in Italia un'altra donna è statauccisa per mano di un uomo, i centri antiviolenza si apprestano ad organizzare la grande manifestazione nazionale sul femminicidio denominata "Non una di meno". In questa cornice, iniziative come quella di Andrea Raffaelli a sostegno dell’Associazione "Federico nel cuore" Onlus, fanno ben sperare in termini di incessante lavoro culturale, perché un mondo senza violenza maschile può e deve esistere.