È on line, in versione beta, "18app.it", il sito voluto dalla Presidenza del Consiglio: la prima fase è partita proprio ieri sera. Attraverso la “webapp" che è stata "customizzata per mobile”, il Governo assegnerà 500 euro, da spendere interamente in cultura, dal prossimo mese, ai giovani che sono nati nel 1998 che risiedono nel territorio nazionale. Lo prevede la Legge numero 208 del 28 dicembre 2015. Coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno d’età potranno richiedere l’identità digitale “Spid”, nome utente e password, per ottenere il bonus.
I cinquecento euro si potranno ottenere e spendere da ottobre fino al 31 dicembre 2017: bonus valido per cinema, teatro, danza, assistere a un concerto o a un evento culturale, acquistare Libri, visitare musei e parchi naturali, aree archeologiche e monumentali.
C’è tempo fino al 31 gennaio 2017 per registrarsi
Dal sito si apprende che sono oltre mezzo milione i diciottenni interessati. Il bonus è destinato ai ragazzi che compiono 18 anni nel 2016. C’è tempo fino al 31 gennaio 2017 per registrarsi. “Spid” è acronimo di Sistema pubblico di identità digitale, che dà la possibilità di accedere a tutti servizi della Pubblica amministrazione con un'unica identità digitale. Le credenziali ottenute on line saranno personali e non potranno essere usate da altre persone.
Necessari, per la richiesta, un documento d’identità, la tessera sanitaria, un indirizzo di posta elettronica valido e il numero di telefono cellulare che si usa abitualmente. Sono disponibili sul web tutte le informazioni su dove e come richiedere le credenziali “Spid”, gratuitamente a uno dei soggetti abilitati, i cosiddetti “Identity provider”.
Esiste anche un’altra modalità, con carta elettronica o carta nazionale dei servizi. Per assistenza relativa alla richiesta di Spid si può chiamare il numero 0682888736, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle 16.
Registrazione anche per gli esercenti
Intanto, possono iniziare a registrarsi gli enti culturali e gli esercenti interessati, sia fisici che sul web, fanno sapere in una nota da Palazzo Chigi.
Per il pagamento dei buoni autorizzati, l'esercente dovrà emettere fattura elettronica, secondo il tracciato che è stato già stabilito per la fatturazione elettronica verso la Pa. Con la "webapp" si potrà visualizzare l'elenco dei buoni autorizzati, con relativo codice di riferimento, che potranno essere fatturati. Potranno aderire all'iniziativa pure quanti non hanno mai emesso fatture elettroniche: si potrà provvedere, a tal proposito, anche avvalendosi di un intermediario. La fattura non comporta "imposte da versare", si legge sulle “faq” riguardanti gli esercenti, in quanto non produce alcun reddito e non rientra assolutamente nel volume d'affari. Inoltre, “non è imponibile ai fini Iva”.
La fattura genera esclusivamente un credito nei confronti della Pubblica amministrazione, mentre il ricavo è chiaramente generato dall'operazione effettuata con biglietto, scontrino o ricevuta emessi dall'esercente come sempre.