Crollo parziale di una palazzina di quattro piani nel centro di Roma, alle tre di notte, in via della Farnesina. Fortunatamente non ci sono state vittime, ma i condomini avevano già chiesto l’intervento delle autorità per ricevere delle rassicurazioni circa un’evidentissima crepa al pian terreno che li preoccupava da tempo. La vicenda ha fatto scattare subito le polemiche.
Gli abitanti del posto hanno riportato che nel pomeriggio, passando in zona, avevano notato polizia e protezione civile stazionare di fronte al complesso. Alle 2:15 AM, un condomino del quarto piano che stava lavorando al computer, è riuscito ad evitare una strage, avvisando le famiglie nel cuore della notte che i rumori di cedimento della struttura stavano aumentando di intensità.
In compagnia del suo cane, l'uomo ha raccontato alla stampa di aver avuto sensazione di vertigini e giramenti di testa, come se fosse il momento prima di un terremoto. Ha riferito anche di aver corso e di aver messo fretta a tutti. Il portone non era più accessibile, quindi si sono aperti un varco di salvezza da una porta finestra del pian terreno, utilizzata come uscita d'emergenza.
Altri testimoni hanno raccontato di aver sentito prima del crollo un fortissimo rumore di acqua e di aver cercato invano di contattare l’amministratore. Alcuni, invece, erano già alle prese con la preparazione di valige di effetti personali, determinati a lasciare il condominio. Numerose persone sono giunte nei pressi dell’unità mobile della protezione civile che fornisce assistenza ai malcapitati - circa 117 persone quelle evacuate - ma sembra che siano interessati anche i nuclei familiari delle palazzine circostanti,che non sono state ancora dichiarate agibili.
La presenza della sindaca Raggi è servita per evitare facili allarmismi,ma la paura dei proprietari degli immobili dell'area persiste. "Vox populi vox Dei": anziani signori, residenti nella zona di Ponte Milvio dal 1950, anno di costruzione di quegli edifici, asseriscono con chiara saggezza che in quel preciso punto, prima della realizzazione di queifabbricati, scorreva dell’acqua che chiamavano "marrana".
Secondo i residenti, dunque, sarebbero delle infiltrazioni d'acqua la causa principale del cedimento delle fondamenta, ma sono ancora in corso tutti gli accertamenti del caso.