28 ottobre 2016, Reggio Calabria – È approdata, ieri, presso il porto della città calabrese, una nave di Medici senza frontiere con a bordo 239 migranti e 12 cadaveri. Tra questi, molti erano ustionati probabilmente in seguito al contatto con idrocarburidurante la traversata
L'intervento di Medici Senza Frontiere
Nel porto di Reggio Calabria, nella giornata del 27 ottobre 2016, è arrivata la nave Bourbon Argos usata da MSF, con a bordo circa 239 migranti, tra cui uomini donne e bambini. Dopo lo sbarco, sono stati registrati esattamente 157 uomini, 79 donne e tre bambini, che saranno prossimamente smistati presso diverse città italiane.
Tra i migranti approdati, molti di questi hanno riportato ustioni gravi in tutto il corpo, dovute probabilmente al contatto con idrocarburi. Sulla nave erano presenti anche i cadaveri di 12 persone, trasportati su un gommone, recuperati presso le coste della Libia. Le salme dei 12 migranti sono state immediatamente condotte presso l’obitorio dell’ospedale, e verranno successivamente trasferite nel cimitero della frazione di Armo di Reggio Calabria.
Recuperati 12 cadaveri in mare
La nave di Medici Senza Frontiere è approdata al porto di Reggio Calabria intorno alle 11 del mattino circa di giovedì 27 ottobre 2016, ed i cadaveri sono stati ritrovati sommersi da uno strato di benzina ed acqua. “Ci sono volute circa tre ore per recuperare i 12 cadaveri, è stato orribile e difficile dato lo stato in cui riversavano” ha raccontato Michele Telaro capo progetto di Medici senza frontiere che si trovava a bordo della nave Bourbon Argos.
Tra i superstiti recuperati, molti hanno riportato ustioni gravi, riconducibili al probabile contatto avvenuto con il carburante durante la navigazione. Le operazioni di assistenza sono state coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria, con il prefetto Michele di Bari che è stato personalmente presente sulla banchina. I migranti saranno probabilmente condotti in Basilicata, Lazio, Marche, Puglia e Toscana, secondo il Piano di riparto predisposto dal Ministero dell’interno. Per l’occasione si sono mobilitate anche Croce Rossa Italiana e Caritas Diocesana.