La brezza di malcontento che ormai da tempo spira in Europa in relazione al tema #migranti continua a farsi sentire anche in Italia. Ne è testimonianza l'episodio avvenuto a Gorino, frazione del comune di Goro nel ferrarese, dove lunedì sera intorno alle 19:00 un gruppo di circa 300 persone ha protestato per l'arrivo di una ventina di profughi, di cui 8 donne e 11 bambini, provenienti da Nigeria, Guinea e Costa d'Avorio.

L'inizio delle proteste.

Le rimostranze hanno avuto luogo alle porte del paesello in prossimità del Delta del Po dove in tre punti sono state innalzate delle barricate con palanche di legno e bidoni di ferro.

Le barricate e i moniti decisi dei goresi, a cui poi si è aggiunto il sostegno di altri abitanti delle zone limitrofe perché, si sa, "se oggi li mettono qua, domani potrebbero portarli anche a noi", hanno costretto la Prefettura e il prefetto Michele Tortora a un repentino cambio di programma per il quale, inizialmente, i migranti si sarebbero dovuti sistemare nell'ostello "Amore e Natura". Successivamente, i profughi, tra cui una donna incinta, sono stati direttamente portati a Ferrara, Comacchio e Fiscaglia. La decisione ultima , però, non sembra aver placato gli animi dei manifestanti.

Il prefetto Michele Tortora aveva già spiegato alla Nuova Ferrara che la requisizione dell'ostello "ha carattere eccezionale straordinario" e si era rivolto "ad amministrazioni pubbliche, associazioni di volontariato e strutture ecclesiastiche affinché offrano ogni collaborazione", in vista di ulteriori esigenze "anche a breve".

Al clima di protesta si era aggiunto anche Filippo Rubini, proprietario dell'ostello "Amore e Natura".

Lo stesso proprietario aveva dichiarato alla Nuova Ferrara di essere disposto ad accogliere i profughi ma che l'annuncio del loro arrivo aveva comportato una concretizzazione della situazione.

Il primo cittadino, Diego Viviani, ha dichiarato a www.estense.com di esser stato preso alla sprovvista dall'arrivo imminente dei migranti. Il sindaco ha comunque fatto intendere di essere entusiasta nell'ospitare i profughi poiché" È una difficoltà oggettiva anche per le cooperative di accoglienza provvedere a cibo e quant’altro. Poi i collegamenti non sono semplici".