Questa mattina un palestinese di 39 anni ha aperto il fuocodalla macchina su cui si trovava, contro una fermata della ferrovia leggera, ad Ammunition Hill. Almeno sei i feriti e due le vittime dell'attentato: una donna anziana e un poliziotto trentenne che sono morti poco dopo il trasporto in ospedale. In seguito all’attacco l'uomo ha tentato la fuga, dirigendosi verso il quartiere arabo di Sheikh Jarrah, dove è stato individuato dalle forze dell'ordine ed infine ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia, durante il quale un agente è rimasto gravemente ferito.
L'uccisione del terrorista è stata confermata anche con un tweet del portavoce della polizia di gerusalemme.
L'attentatore e il suo messaggio di addio
L'identità del trentanovenne palestinese, Misbah Abu Sbeith, è stata accertata: militante nel gruppo islamico Morabitum, oggi avrebbe dovuto iniziare un periodo di detenzione di 4 mesi in un carcere israeliano, condannato a tale pena per aver inneggiato su Facebook alla lotta armata contro Israele.
L'uomo avrebbe anche lasciato un messaggio, trasmesso a Gaza dalla TV al-Aqsa, emittente di Hamas; il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum ha definito l'attentato come la “reazione naturale ai crimini” compiuti, secondo lui, da Israele contro i palestinesi, in particolare nella moschea al-Aqsa.
Misbah Abu Sbeith, che in un volantino diffuso da Hamas in Cisgiordania viene definito il “leone di Gerusalemme”, nel suo messaggio di addio, incita i fedeli musulmani a seguire il suo esempio.
Il bilancio di un anno sanguinoso
Da ottobre 2015, quando sono ricominciati gli attentati, riaprendo quella che è stata definita, forse impropriamente, la Terza intifada, sono stati uccisi 34 israeliani e 218 palestinesi (che secondo le autorità israeliane erano in massima parte attentatori), 2americani, 1Giordano, 1eritreo e 1 sudanese.
Purtroppo il numero delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime settimane, in occasione delle celebrazioni in Israele per lo Yom Kippur, il Giorno del Pentimento.
Dalla Farnesina, in un tweet, arriva la condanna all'attentato e la solidarietà alla famiglia delle vittime. Ma non manca la preoccupazione per la possibile ripresa delle violenza, proprio in occasione delle festività ebraiche.