Grazie alle indagini durate quasi un anno, è stata arresta Daniela Rho per l'omicidio del ex marito, l'architetto Alfio Vittorio Molteni, avvenuto il 15 ottobre del 2015 a Carugo (Como). La donna è ritenuta assieme al suo commercialista, nonché amante, Alberto Brivio, la mandante di Vincenzo Scovazzo e Michele Crisopulli, esecutori materiali dell'assassinio dell'architetto. Alfio Vittorio Molteni, all'epoca cinquantaottenne, fu freddato sotto la sua abitazione, dove viveva con l'anziano padre e la sorella, dal Scovazzo e Crisopulli, che erano stati pagati 10.000 euro dalla ex moglie della vittima.
Il movente dell'omicidio.
La Rho aveva intrapreso contro il marito una lunga battaglia per l'affidamento delle figlie. L'uomo aveva ottenuto, grazie a una sentenza del Tribunale di Como, di poter stare e far pernottare nella propria abitazione le figlie nel fine settimana. La donna a quel punto, con l'aiuto dell'amante, assolda i due loschi individui che in un primo tempo incendiano la finestra dell'abitazione del Molteni e poi lo minacciano con una spranga. Sempre nel luglio del 2015 i due uomini, come atto intimidatorio, sparano diversi colpi di pistola alla porta di ingresso dell'abitazione in cui il Molteni viveva con il padre e la sorella. In questo modo la Rho riesce ad ottenere la sospensione degli incontri e del pernottamento delle figlie con il padre per l'esistenza di gravi pericoli per l'incolumità delle minori.
Il Tribunale di Como dopo pochi mesi, rigetta le richieste della Rho ripristinando gli incontri delle figlie con il padre. Dopo che alla Rho viene rigettato il ricorso per la sospensione degli incontri genitoriali, la decisione della donna di uccidere il marito. Infatti il 15 ottobre 2015 l'architetto Vittorio Alfio Molteni d'avanti al portone di casa sua, viene ucciso con arma da fuoco dal Scovazzo e dal Crispulli, mandatari di Daniela Rho e Alberto Brivio.
Gli inquirenti sono arrivati alla soluzione del caso grazie a svariate intercettazioni telefoniche e ambientali e grazie anche alle videoriprese girate nei pressi delle abitazioni della vittime e degli indagati.
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