Massimo Rossi, pilota veneto, di San Bellino, campione del mondo di motonautica nelle classi 250 e 350, è la vittima di un terribile incidenteavvenuto durante una gara in Germania; la vittima aveva 24 anni e correva con una licenza tedesca, aveva ottenuto un contratto di lavoro in Germania. La notizia è stata annunciata da Vincenzo Iaconianni, presidente della federmotonautica: “l’incidente è avvenuto su un circuito pericolosissimo, e se lui avesse seguito le nostre direttive non avrebbe sicuramente gareggiato lì è di conseguenza non avrebbe perso la vita”.

Il campione Massimo Rossi, aveva vinto e meritato l’oro nella sua categoria, posizionandosi sul podio, il 7 agosto; Il giovane però gareggiava per la Germania con un contratto tedesco.

La dinamica dell'incidente

Secondo le prime ricostruzioni, l'incidente, avvenuto oggi, si è verificato a Traben-Trarbach, non molto lontano da Trevitri e Francoforte. Il primo a diffondere la notizia è stato il sito dell'Ansa. Il circuito dove è avvenuto l’incidente, si trova lungo il fiume Mosella, e, secondo una recente ricostruzione, il giovane campione mondiale Rossi, di soli 24 anni, avrebbe perso il controllo del suo scafo, sbattendo di conseguenza a riva, e poi schiantandosi, in seguito ad un contraccolpo, contro un albero.

Tempestivamente sono intervenuti i soccorsi, ma nonostante ciò, per il pilota non c‘è stato nulla da fare: Massimo Rossi è morto sul colpo. Tutte le gare previste in settimana entrante, ovviamente, in segno di lutto, sono state sospese. Il Presidente della Federmotonautica, Vincenzo Iaconianni sottolinea, dando la triste notizia, quanto fosse pericoloso ed inadatto il circuito nella quale gareggiava il giovane deceduto.

Per il momento non vi sono aggiornamenti sulla vicenda del giovane pilota.

In questo fine settimana erano previste delle gare definite “di contorno” agli Europei, ed in base a ciò che sottolinea Iaconianni, quel circuito dove ha perso l vita il giovane ragazzo non era mai stato un luogo sicuro dove gareggiare, in quanto la larghezza è “la metà del minimo consentito in Italia “. Il presidente della Federmotonautica dichiara di aver lui stesso contestato la sicurezza di quella gara, ma nessuno lo ha ascoltato.