Contrappasso dantesco per analogia o, più semplicemente, legge del taglione. La decisione della polizia stradale cinese nei riguardi degli automobilisti disobbedienti aggiunge alla semplice sanzione anche una vera e propria punizione.
Succede da inizio novembre a Shenzhen, città di oltre 10 milioni di abitanti nella Cina continentale meridionale, nella provincia di Guangdong confinante con la regione amministrativa speciale di Honk Hong, luogo in cui il codice della strada viene preso estremamente sul serio.
Una punizione esemplare per chi utilizza male gli abbaglianti
Stando a quanto trasmesso da Xinhua, una delle agenzie di stampa ufficiali della Repubblica Popolare Cinese, le pene stabilite per chi fosse riconosciuto colpevole di cattivo uso di fari abbaglianti potrebbero consistere in una multa di 300 yuan (circa 40 Euro, ovvero quasi il triplo della multa precedentemente in vigore), nella cancellazione di punti della patente, nel salmodiare il testo della norma che è stata infranta e, fatto ancora più strano, nell’essere posto su una sedia di fronte a dei fari luminosi sparati in faccia per il tempo di un minuto.
Un modo pratico per far capire quanto fastidio creino gli abbaglianti puntati contro, e quanto pericoloso ne sia l’uso sconsiderato sulla strada dove, secondo le statistiche, risultano spesso la causa originale di moltissimi incidenti: questa la ratio del provvedimento, peraltro non inserito ufficialmente in alcun codice supportato dalla legge.
Una punizione da alcuni criticata per la potenziale nocività che può recare all’apparato visivo del fermato, teoricamente fino a danni permanenti agli occhi, ma che in breve tempo ha riscontrato, grazie all’efficacia repressiva sul fenomeno dell’abuso dei fari abbaglianti, il favore di cittadini e autorità, tanto da essere elemento di interesse da parte di altre città e province cinesi che si stanno interrogando sulla sua adozione.
Codice stradale molto severo anche in altri casi
Ma quello di abbacinare gli altri veicoli con i propri fari non è l’unico rischio per chi si muove senza prestare la giusta attenzione sulla rete viaria della "Terra del dragone", non nuova a sanzioni che risultano quantomeno “particolari” agli occhi occidentali.
Anche i pedoni che non attraversano sulle strisce o che non aspettano arrivi il verde del semaforo per transitare vanno incontro ad un destino amaro: essere arruolati come ausiliari del traffico e dover prestare servizio attivo sulla strada, con addosso una pettorina catarifrangente e un berretto verde.
Elemento, quest’ultimo, che nella cultura popolare viene associato alla non invidiata categoria dei “cornuti”, ma che per fortuna, dopo alcune proteste, è stato affiancato ad una più ampia scelta di cappelli, di altri colori meno imbarazzanti per il sanzionato.