Parigi – Ieri sera, 21 novembre, due sorelle del Qatar di circa 60 anni sono state derubate mentre erano a bordo della Bentley che le stava conducendo al centro della capitale francese. Le donne avevano appena lasciato l’aeroporto di Le Bourget, a nord di Parigi. Questo scalo aeroportuale è famoso per essere il principale approdo della città transalpina, legato al traffico business e charter.
Il misfatto sarebbe avvenuto intorno alle 21.30, su di un’arteria dell’autostrada A1. Le donne e il conducente sarebbero state costrette ad accostare nei pressi di una stazione di servizio, e lì i delinquenti avrebbero utilizzato armi e lacrimogeni per intimare le vittime a consegnare tutto quanto fosse in loro possesso.
Testimonianza
Fonti della polizia francese hanno comunicato all’agenzia AFP che: "è stata rubata ogni cosa fosse presente sul veicolo: gioielli, vestiti e bagagli". Un testimone, che ha parlato alla televisione francese BFMTV, ha riferito che l’auto è stata costretta a fermarsi vicino ad una stazione di servizio.
A quel punto, due uomini armati avrebbero fatto ricorso anche a dei lacrimogeni.
I precedenti
Il tratto autostradale dove è avvenuto il furto sta diventando tristemente famoso per vicende di questo tipo, poiché in quell'area vi è un consistente traffico di businessman verso l’aeroporto Le Bourget. Nell’aprile 2015, un collezionista d’arte proveniente dall’est asiatico è stato derubato di tutti i gioielli che trasportava con sé nel taxi, per un valore netto di circa 4 milioni di euro. Invece nell'agosto 2014, un commando armato fino ai denti attaccò la carovana di scorta a un principe saudita, ma il bottino fu di "soli" 250mila euro.
Risale al mese scorso, invece, la notizia relativa alla star dei reality Kim Kardashian.
Il furto avvenuto mentre risiedeva in un albergo nel centro di Parigi ha fruttato ai criminali circa 6 milioni di euro in gioielli.
La Polizia francese ha dato inizio alle ricerche
Il conducente della Bentley ha denunciato subito l’accaduto alle autorità di polizia francese, che si è impegnata immediatamente in una vera e propria "caccia all’uomo". Il governo transalpino, preoccupato che questi incidenti possano creare un calo del turismo d’élite nelle proprie città, ha predisposto lo stanziamento di fondi extra per la sorveglianza video nella zona incriminata.