C’era da aspettarselo. Richard Nolle ha tweettato tutta la sua soddisfazione per il violentissimo Terremoto che ha colpito la Nuova Zelanda: “SuperMoon in action, as forecast: Earthquake hits New Zealand”. (Supermoon in azione, come previsto: Terremoto colpisce Nuova Zelanda). Di certo non per il piacere di osservare la tragedia di quelle persone ma semplicemente per il valore che assumono le sue catastrofistiche correlazioni tra la “Supermoon” e spaventosi eventi naturali che colpiscono la Terra.

Era stato proprio lui a coniare, nel 1979, il termine “Supermoon”, per indicare il perigeo lunare, cioè il punto di maggiore avvicinamento tra la Luna e la Terra durante l’orbita ellittica del nostro satellite naturale.

Aveva coniato quel termine proprio per indicare quasi una Luna dai superpoteri da scatenare in maniera infausta contro la Terra durante il suo passaggio. Per dimostrare le sue teorie aveva stilato un lungo elenco di calamità naturali e le aveva associate alla coincidenza con una Supermoon.

La differenza di orario tra la Superluna e il disastro

Il suo maggior problema di credibilità era stato, finora, l’assoluta discrepanza tra le date della Supermoon e l’evento catastrofico. Differenze che distanziavano i due eventi di diversi giorni e, in qualche caso, addirittura settimane. Il terremoto della Nuova Zelanda ha preceduto di appena un giorno la Superluna della notte tra il 13 e il 14 novembre, e come se non bastasse coincide con una situazione che non si verificava dal 1948: la Luna da 68 anni non si era mai avvicinata alla Terra fino ad una distanza così ravvicinata.

Per la prima volta quindi, come non era mai successo, i due eventi coincidono e questo dovrebbe ripagare l’astrologo dei tanti torti subiti da coloro che irridevano le sue teorie.

Naturalmente, a parte la sua momentanea e discutibile soddisfazione personale per questo evento che, sicuramente, rinsalderà le sue convinzioni in materia, la credibilità scientifica delle sue teorie non si è spostata di una virgola.

Non avevano basi scientifiche prime e non le hanno nemmeno adesso. Nel suo lungo e catastrofico elenco, compaiono tra l’altro, la Supermoon del 19 marzo 2011 che avrebbe causato il terremoto e maremoto, di magnitudo 8.9, che alle 14.46 dell’11 marzo del 2012 colpì il Giappone settentrionale. Quindi quando si verificò il terremoto la luna era ancora a otto giorni di distanza.

Nell’elenco anche il terremoto di Christchurch, nella stessa regione della Nuova Zelanda che è stata colpita adesso, il 22 febbraio 2011, figlio della Supermoon del 18 febbraio precedente. L’uragano Katrina del 23 agosto 2005, lo attribuisce agli effetti di quella del 19 agosto.

La Supermoon non ha i tempi di una cometa

Tuttavia, bisogna anche chiarire che il fenomeno della Superluna non è come il passaggio di una cometa, che si ripete a distanza di decine o centinaia di anni, può ripetersi anche tre o quattro volte in un anno. Il prossimo, ad esempio, sarà il 14 dicembre. Per cui tocchiamo ferro e speriamo che finalmente, l’ormai soddisfatto Richard, non debba gioire ancora per i successi delle sue discutibili teorie.

Purtroppo, disastri naturali ci sono, e ci saranno sempre, ma di questo sicuramente non è colpevole la Luna, per quanto super possa essere. Terremoti, eruzioni ed eventi sismici sono causati, che ci piaccia o no, dal movimento della crosta terrestre. Gli effetti delle fasi lunari possono influenzare le maree o poco più.