Sembrava tornato il sereno o, almeno, sembrava ci fossero i presupposti per un dialogo. Il clima tra Stati Uniti e Russia, invece, è nuovamente teso e la causa è, tanto per cambiare, l'offensiva delle truppe governative sostenute da Mosca ad Aleppo. Un'avanzata che prosegue in maniera inesorabile, quasi ignorata dalla stampa occidentale. L'ultima notizia è però di ieri ed è relativa ad un altro quartiere di Aleppo est tornato sotto il controllo dell'esercito siriano. I rappresentati per la politica estera di Washington e Mosca avevano in programma un incontro a Ginevra ma il summit è saltato.

"Gli Stati Uniti hanno cambiato idea su come risolvere la situazione ad Aleppo", ha detto il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov.

Lavrov: 'Impossibile avere un colloquio serio'

"Abbiamo ricevuto un messaggio dalla parte americana - ha reso noto Lavrov - secondo cui loro non riusciranno ad incontrarci a Ginevra. In particolare - aggiunge - gli Stati Uniti hanno ritirato la proposta su Aleppo formulata lo scorso 2 dicembre dopo la Conferenza Med e ne hanno inviata un'altra". Una proposta che l'esponente del Cremlino definisce "inaccettabile" perché "a nostro avviso mira a far tornare tutto indietro, sembra un tentativo per temporeggiare e permettere ai miliziani di rifiatare e riorganizzarsi.

Siamo consapevoli che non è possibile avere un colloquio serio con i nostri partner americani, così come accaduto lo scorso 9 settembre. Allora avevamo raggiunto un accordo che era entrato in vigore ma poi gli Stati Uniti hanno trovato dei pretesti per uscirne".

Peskov: 'Se i miliziani non lasciano Aleppo est saranno eliminati'

In realtà parlare di 'dialogo' tra le due superpotenze è più una prospettiva futura. Il neopresidente americano Donald Trump ha dichiarato che un incontro con Vladimir Putin è tra le prime cose in agenda e, indirettamente, ha aperto anche al presidente siriano Bashar al-Assad definendolo "necessario per la lotta al terrorismo".

Ma Trump non si è ancora insediato alla Casa Bianca (entrerà in carica il 20 gennaio 2017, ndr) e c'è chi pensa che Mosca stia aspettando questo momento per poter intavolare un vero dialogo con la controparte. Questa tesi viene però smentita dal Cremlino. "I contatti a Ginevra sulla Siria tra gli esperti di Russia e Stati Uniti continuano - ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin - ma non corrisponde al vero che non vogliamo trovare un accordo con Washington prima dell'insediamento di Trump". Peskov mette a fuoco la questione di Aleppo. "I miliziani si sono rifiutati di lasciare la città ma questo non significa nulla, gli accordi non si sono ancora conclusi. Ma se continuano a rifiutarsi di abbandonare Aleppo est saranno eliminati, non abbiamo altre alternative".