La sicurezza sui luoghi di Lavoro è molto importante e se fino ad alcuni anni fa in Italia erano poche le leggi a riguardo, negli ultimi tempi stanno divenendo sempre più restrittive ed impongono alle aziende l'adozione di determinati standard di misure precauzionali. Sembra che fortunatamente questi metodi preventivi stiano funzionando, basti infatti pensare che nel 2015 gli incidenti mortali registrati durante l'orario lavorativo sono stati in totale 694, con una riduzione di oltre il 23% rispetto al 2011. Tra i vari accorgimenti, per tutti quei lavoratori che fanno parte di determinate categorie come per esempio gli autisti o gli addetti al movimento di merci, è previsto anche il test antidroga.

Alcune volte però queste analisi possono dare dei falsi positivi, nonostante l'interessato non faccia uso di sostanze stupefacenti, pertanto bisogna prestare molta attenzione agli alimenti ed ai medicinali che normalmente si assumono.

Cosa bisogna fare per evitare i falsi positivi

Nel 5-10% dei casi i test antidroga possono produrre dei risultati positivi, benché il soggetto esaminato non abbia assunto droghe. Queste analisi sanno riconoscere sostanze come le amfetamine, che oltre ad essere presenti nella metamfetamina possono risultare anche all'interno di medicine contro il raffreddore o negli inalatori nasali, questi ultimi possono interferire con il test in quanto contengono antistaminici.

Alcuni antibiotici che vengono prescritti per infezioni batteriologiche come per esempio polmonite o infezioni alle vie urinarie contengono oppiacei come l'eroina e anche una sola pastiglia sarebbe in grado di falsare i risultati del test.

Attenzione anche a ciò che si mangia, addirittura un semplice panino o un gustoso muffin guarniti con semi di papavero sarebbero sufficienti per alterare le analisi.

Inoltre pare che con l'assunzione di 6 compresse di ibuprofene risulti positivo il test del THC, ovvero della sostanza contenuta nei cannabinoidi.

Cosa fare in caso di errori

Esistono diversi tipi di test che possono essere eseguiti prelevando campioni di sangue, saliva, urina o capelli. Nel caso dovessero risultare analisi positive, nonostante il lavoratore non assuma alcun tipo di droga, quest'ultimo verrà comunque sospeso momentaneamente dalle sue mansioni, per poi sottoporsi a degli ulteriori accertamenti diagnostici durante i quali sarà possibile capire l'effettiva causa.