Una "visita di cortesia" mancata di poco. Proprio come quella che farebbe un vicino di casa perché, in questo caso, le distanze sono grandi ma piccolissime al tempo stesso: quando i fatti si svolgono in uno scenario cosmico, funziona proprio così. Stiamo parlando, infatti, di un "vicino cosmico" vagante nello spazio. Un asteroide, identificato con la sigla 2017 BH30 ci ha "sfiorati", ma nulla di più per fortuna: all'alba del 30 gennaio è passato a 70 mila chilometri dalla Terra.

Asteroide, il passaggio scoperto dagli Usa

Per caso avete provato un lieve brivido, una sensazione insolita all'alba di ieri, esattamente alle 05:51, ora italiana?

Se siete stati impressionati da qualcosa proprio a quell'ora e non sapete cosa, bene, allora sappiate che si è trattato di 2017 BH30: evidentemente sveglio di buon'ora, ha lambito la Terra passando a 70 mila chilometri dal nostro pianeta; di fatto, poco meno di un quinto della distanza media tra noi e la Luna.

Ma che faceva e dove era diretto? A queste domande gli scienziati, al momento, non sono riusciti a rispondere. L'aspetto essenziale è che, come ha rassicurato l'astrofisico GIanluca Masi, che ha osservato dall'Italia il passaggio del corpo celeste, fotografandolo con il Virtual Telescope (progetto italiano altamente tecnologico che comprende diversi telescopi robotici che si trovano presso l'osservatorio astronomico di Ceccano - Frosinone, pilotati da remoto, tra cui Elena) sia passato ad "una distanza di tutta sicurezza".

L'asteroide, del diametro tra i 5 e i 10 metri, era stato scoperto qualche ora prima dal programma di ricerca Catalina Sky Survey dell'università dell'Arizona, Usa.

Asteroidi tenuti sotto controllo

In questi ultimi anni, gli scienziati hanno evidenziato come lo spazio sia una realtà piuttosto trafficata. Per quanto riguarda 2017 BH30, non è che un piccolo meteorite, un corpo celeste fra i tanti che passano nei pressi della Terra, definiti anche "near-earth object".

C'è da sottolineare che, in realtà, non c'è stato alcun aumento del transito di questi corpi celesti, bensì è migliorata la nostra capacità di osservarli.

Per osservare al meglio questi corpi celesti che, se cadessero sulla Terra arriveremmo a definire in altri modi, per stare in allerta e sorvegliarli da vicino, ma anche per monitorare meglio i detriti spaziali, il progetto legato al telescopio Fly Eye, prodotto in Italia, è ora all'esame dell'Agenzia Spaziale europea.

Intanto la Nasa tiene d'occhio tutti i 12.992 oggetti spaziali che si trovano nei pressi della Terra, scoperti nel nostro Sistema solare e vicini alla nostra orbita. Si stima che di questi, almeno 1.607 siano potenzialmente pericolosi. La Nasa ha anche stilato una lista dei passaggi degli asteroidi e delle loro orbite.