Pescara. Si continua a cercare senza sosta sotto le macerie causate dal terremoto e la neve nell'hotel rigopiano. Da questa notte i soccorsi sono arrivati nel resort di Farindola, alle pendici del Gran Sasso, per tirare fuori i 20 ospiti e gli 11 dipendenti della struttura ricettiva sulla quale ieri si è abbattuta una slavina. Per raggiungere la struttura è stato necessario procedere a piedi per chilometri e chilometri perché la neve impediva il passaggio anche dei mezzi. I volontari del soccorso alpino hanno raggiunto l'hotel con gli sci. Sono poi intervenuti i mezzi della Forestale, dei Vigili del Fuoco, dell'Esercito e delle altre forze dell'Ordine già impegnati per l'emergenza maltempo in tutto l'abruzzo.
Si cercano i sopravvissuti nell'hotel Rigopiano
Per ora sono stati tratti in salvo soltanto due persone che al momento del crollo erano fuori dall'hotel. Si tratta di Giampiero Parete, cuoco in vacanza con la famiglia a Rigopiano, e Fabio Salzetta, manutentore dell'albergo. Il primo era andato in macchina per prendere delle medicine, l'altro invece era nel locale caldaie e si è salvato. I due sono stati immediatamente trasferiti all'ospedale di Pescara. Si cercano invano, invece, gli altri ospiti della struttura. Tra questi, secondo quanto riferito dal sindaco di Farindola, Ilario Racchetta, ci sarebbero anche quattro bambini in vacanza con le famiglie nella struttura alle pendici del Gran Sasso.
Polemiche per l'appello lanciato da un ristoratore rimasto inascoltato
Intanto crescono le polemiche per l'appello inascoltato inviato da alcuni ospiti della struttura. Quintino Marcella, ristoratore di Silvi Marina, dopo aver ricevuto una telefonata di Parete ha avvertito il centro di coordinamento della prefettura chiedendo aiuto.
Nel messaggio con Parete, infatti, se evinceva che la situazione era drammatica e bisognava intervenire subito. Gli aveva chiesto di chiamare i soccorsi per andare a liberarli ma quando poi ha riferito alla prefettura si è sentito rispondere che avevano già chiamato l'hotel e la situazione era sotto controllo. Oggi intanto sono arrivati centinaia di soccorritori che stanno scavando per poter portare fuori i sopravvissuti anche se ormai ora dopo ora le speranze diminuiscono.