Whatsapp come una grande spia all'interno del nostro telefono cellulare, nelle App sono sempre più frequenti i virus che rappresentano vere e proprie minacce, attraverso queste i criminali informatici possono entrare nei nostri dati sensibili, rubando così i soldi presenti nel nostro conto bancario. L'ultimo virus messo in circolazione per derubarci arriva direttamente dall'India ed è un allegato Excel, in grado di sottrarre i dati dell'online banking del malcapitato, gli smartphone a rischio sono quelli di qualità medio bassa aventi una versione Android ormai obsoleta.

Momentaneamente i casi registrati del virus sopra citato sono isolati nella sola India, ma è emblematica una tendenza che va man mano crescendo,in Italia ad esempio esiste il virus che arriva sotto forma di un messaggio WhatsApp, che recita così “Troppo belle!!!” seguito poi dal link che installa il trojan, capace di entrare nei nostri dati sensibili presenti nel cellulare.

La diffusione

Dobbiamo aspettarci che ci sia una diffusione crescente di tali virus, in grado di entrare nei nostri conti correnti bancari, il più diffuso arriva come se fosse una App della nostra banca, ci invita a scaricare un link legato ad una email e seguire le indicazioni date, in questo modo siamo noi stessi a consegnare i nostri dati ai malfattori, un trojan simile si trova nelle App e nei giochi per Android, e riesce a rubare le credenziali di oltre duemila applicazioni finanziarie.

Sono 5 milioni e mezzo gli Italiani che si connettono alla banca tramite gli smartphone, usati spesso e volentieri dagli utenti sia per entrare nel proprio conto corrente e sia per generare un token one time password, essendo così più facilmente vulnerabili, permettendo ai criminali di infettare il cellulare e superare tutte le difese dell'utente.

Cosa fare

La cosa più giusta da fare sarebbe usare due dispositivi diversi: uno per entrare nel nostro conto corrente e il secondo per generare la password temporanea che ci permette di aprire il nostro conto bancario. Occorre inoltre evitare di cliccare sopra i link di cui non si è sicuri. Una falla sulla privacy sembrerebbe essere stata trovata già nel 2016 dal ricercatore Tobias Boelder, specializzato in cittografia e sicurezza, che permetterebbe a Facebook di intercettare e leggere i messaggi su WhatsApp, essendo il social network in possesso dell'applicazione, il contrario sostiene Mark Zuckerberg, ideatore del social, dichiarando che: nemmeno lui e i suoi più stretti collaboratori, possono leggere i messaggi inviati e ricevuti sull'applicazione.