Droga, tanta droga che circolava in Barbagia e che – secondo quanto scoperto dai Carabinieri – veniva "trattata" da un gruppo di conoscenti. Ma non solo: secondo l'accusa la droga veniva fatta provare a ragazzini che poi non ne potevano fare a meno. L'operazione, denominata "Barbagia", è stata avviata dalla Procura di Oristano a fine 2015 e portata a termine ieri mattina dalla Compagnia dei Carabinieri di Cagliari, in collaborazione con l'undicesimo nucleo Cagliari-Elmas (intervenuti con l'elicottero) e dallo squadrone Eliportato dei Cacciatori di Sardegna.

In manette sono finite sei pesone: Pietro Samuel Liori (36 anni) e Roberto Zanda (33), di Desulo, Gabriele Madeddu (36) Federico Solinas (29) di Oristano, Roddy Cera (37) di San Nicolò d'Arcidano e Pietro Fois (59) di Simaxis. Per quattro di loro si sono aperte le porte del carcere di Massama, mentre per gli altri due quelle del carcere di Uta.

Droga non pagata

L'operazione messe in piedi dai Carabinieri nasce sulla pista dell'estorsione per via di un'uomo della banda che – secondo quanto accertato dai militari - non pagò alcune partite di droga ai suoi rifornitori. I presunti malviventi non esitavano a minacciare sequestri di bambini, per farsi pagare la droga per poi farla provare a ragazzi di 12 o 13 anni sperando in una futura vendita.

I sei, che erano indipendenti l'uno dall'altro e seguivano strade diverse, erano legati tra di loro per la compravendita delle droghe da alcuni grossisti, sono stati condannati per diversi reati, tra cui: coltivazione e detenzione di stupefacenti, spaccio, tentata estorsione e rapina. Il prodotto che più preferivano distribuire era la marijuana, ma anche hashish, cocaina e perfino eroina.

Tentata estorsione

La tentata estorsione – stando alle indagini – sarebbe stata messa in atto da Liori e Zanda nei confronti di un' altro componente della banda, ossia Gabriele Madeddu, al fine di farsi pagare 4.500 euro per la consegna di un chilo di "erba" dopo averlo pestato, per poi prendergli un televisore e minacciarlo del sequestro di uno dei due figli.

Questo ha indotto il Madeddu - preoccupato- a rivolgersi ai Carabinieri che quindi hanno deciso di tenerlo sotto controllo.

Nel frattempo i militari indagano anche sui restanti componenti scoprendo l'attività di spaccio del Fois e del Solinas assieme a Cera che - secondo l'accusa - consegnava la droga ai minori. Il gruppo è stato sottoposto a custodia cautelare in carcere dal giudice, e non sono i soli ad essere finiti nel mirino dell'operazione, infatti ci sono in atto altre denunce e un'ordinanza di circa 150 pagine firmata dalla Procura.