I comuni e gli enti locali delle località montane delle Marche sono stati allertati dalla Protezione civile a causa dell'alta probabilità che si possano verificare valanghe nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Tutti i versanti su cui si sono accumulate tonnellate di neve, anche vicino ai centri abitati potrebbero essere soggetti al rischio.
La provincia di Ascoli in ginocchio
Nella provincia di Ascoli Piceno diverse frazioni non hanno ancora vie d'accesso libere e la maggior parte dei comuni non ha luce e gas da giorni. Sono numerosi infatti i tralicci dell'Enel piegati o sradicati, altri sono completamente ghiacciati, e pur se i tecnici cercano di ripristinare le utenze, il maltempo finora non ha permesso di accelerare i tempi.
Alcune frazioni della provincia di Ascoli, come Pozza, sono state evacuate per l'alta probabilità che si verifichino slavine direttamente sulle strade d'accesso.
Come abbiamo ripetutamente letto e ascoltato, oltre all'eccessiva quantità di neve depositatasi in pochi giorni su neve preesistente già compatta quindi estremamente instabile, il rischio di valanghe è accentuato dalle scosse sismiche che non accennano a diminuire. Tra ieri ed oggi l’Ingv ha comunicato ben 5 registrazioni di terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, localizzati nell’area tra le province de l’Aquila e Rieti. Le vibrazioni del terreno si propagano velocemente nella roccia delle zone montane aumentando esponenzialmente il pericolo di valanghe.
Anche i fiumi, dal momento che le precipitazioni non diminuiscono e la neve a monte inizia a sciogliersi, destano grandi preoccupazioni,. Il rischio di esondazioni non è da escludere e sono in corso numerose verifiche sui fiumi, in particolare sul Nera.
Si scava ancora a Farindola
Anche l'Abruzzo si prepara al rischio di nuove valanghe come quella che purtroppo ha causato la tragedia dell'hotel Rigopiano, tragedia che vede la ricerca dei superstiti ancora in corso, data la grande difficoltà di prestare soccorso in condizioni estreme.