Dopo la manifestazione per le strade della capitale, da parte di tutte le persone che hanno subito danni e perdite dovute al Terremoto ed al maltempo, il presidente di IDEA e senatore, Gaetano quagliariello, ha replicato al premier Gentiloni riguardo l’emergenza terremoto chiedendo una legge speciale per l'Abruzzo. Ringraziandolo per le belle parole spese per i soccorritori e per tutta la popolazione che non è rimasta con le mani in mano, si è lamentato per la situazione di esclusione di quei territori, ritenendo la cosa indegna di un paese civile.

Il problema più evidente riguarda l'energia, dal momento che più di 500.000 persone sono rimaste prive di luce e gas per diversi giorni. Attualmente le utenze ancora da ripristinare sono circa 20.000, mentre quelle attive sono in ogni caso ancora dipendenti da gruppi elettrogeni provvisori.

La popolazione montana è allo stremo a causa delle tante inefficienze e disfunzioni, sia delle utenze sia della viabilità. La vita nei paesi montani è già difficile per via dell'isolamento naturale aggravato dalla problematica dei contatti intermittenti tramite cellulari.

Terremoto ed emergenze

Le lamentele del senatore hanno sottolineato inoltre come le promesse del dopo terremoto non fossero state ancora risolte quando la situazione si è aggravata per la neve caduta nella scorsa settimana.

Le stalle e gli allevamenti versavano ancora in condizioni pessime quando le ulteriori scosse e le eccezionali nevicate le hanno fatte crollare definitivamente. Gli allevatori Laziali, abruzzesi, marchigiani ed umbri stavano ancora aspettando le stalle provvisorie, ma hanno visto il lavoro di una vita spegnersi in poche ore.

La denuncia

L'evento sismico non poteva essere previsto, dice Quagliariello, ma la neve si. La rete energetica andava potenziata prima. Aree intere avevano bisogno da anni di ristrutturare le strade, interi borghi ed ora il risultato è un nuovo spopolamento che purtroppo in molto casi sarà definitivo. Una perdita di popolazione a cui si aggiunge sempre di più la desertificazione dei territori abbandonati, la dislocazione delle imprese e la perdita del turismo. Questi i motivi della richiesta di una legge speciale per le terre martoriate, sempre a rischio di frane, inondazioni e perdite di vite umane.