La tragedia di rigopiano sembra non avere fine, e mentre gli operatori, i volontari e le forze dell'ordine procedono con la massima cautela al recupero delle persone intrappolate nel resort dopo l'arrivo della valanga la ricostruzione di quanto accaduto tra ritardi e omissioni inizia a prender forma.

Rigopiano e l'allarme ignorato

L'operatrice telefonica della protezione civile potrebbe essere la prima persona indagata per aver ignorato l'allarme e rimandato quindi l'arrivo dei soccorsi diverse ore dopo. Alle 17.25 circa a lanciare la prima richiesta di aiuto è stato l'unico sopravvissuto alla tragedia il cuoco Giampiero Parete, che sconvolto da quanto aveva visto ha chiamato il suo datore di lavoro e amico il Sig.

Quintino Marcella cercando un primo aiuto. Lo stesso Marcella ha subito contattato l'ufficio della Protezione Civile della Prefettura di Pescara.

La prima chiamata di soccorso per Rigopiano

Ecco quanto emergere dalle dichiarazioni di Quintino Marcella: "Alle 17.30 circa ho ricevuto la chiamata del mio cuoco che lavora a Sydney ma sapevo che era in vacanza con tutta la famiglia in quella struttura. Mi dice 'mi aiuti professore qui è arrivata una valanga è tutto scomparso l'hotel non si vede più. Chiama tutti, chiama i soccorsi'. In quel momento, tramite la polizia ho contattato il centro di coordinamento della Prefettura. Mi risponde una signora in maniera particolare (mettiamolo tra virgolette): 'guardi ho chiamato due ore fa l'albergo e mi hanno detto che è tutto ok, stanno tutti bene sarà uno scherzo'.

Allora mi sono presentato, per sembragli una persona credibile e le ho detto di essere un insegnante dell'alberghiero, un uomo di rispetto e che il cuoco che mi aveva chiamato non era un tipo da fare scherzi di questo genere. Quando ho capito che non mi prendeva sul serio ho subito chiamato 112, 118, 115 chiunque mi venisse in mente.

Solo alle 19.30 si sono mossi, due ore dopo che la valanga aveva travolto Rigopiano."

La risposta dell'operatrice telefonica

Secondo quanto riportato dal Messaggero le parole esatte che sono state rivolte al Sig. Marcella sono le seguenti: "Ancora con questa storia, adesso basta, si tratta dell'ennesimo scherzo, uno dei tanti che circolano in questi giorni, la notizia è stata smentita".

E poi ancora: "Mi dia il numero del cuoco suo amico che l'ha chiamata che ci parlo io". Mercoledì 18 gennaio la valanga si abbatte sull'Hotel Rigopiano alle ore 17.25 circa, l'operatrice telefonica risponde così al primo tentativo di richiesta di aiuto. Se avesse creduto a Quintino Marcella subito, forse, i soccorsi sarebbero arrivati prima sul posto e ora la conta dei sopravvissuti sarebbe diversa. La valanga non era uno scherzo, e per la sua negligenza l'operatrice potrebbe essere la prima tra gli indagati del caso Rigopiano.