Orrore e incredulità in Cina, dove un bambino ha perso la vita annegando in piscina mentre sua madre, di spalle, era intenta a maneggiare il suo telefonino. Il piccolo, appena 4 anni, si trovava con la mamma e il suo fratellino in una piscina pubblica. Nessuno dei presenti si è accorto della tragedia che è stata ripresa dal circuito di videosorveglianza e le cui immagini, sconsigliate a un pubblico sensibile, hanno fatto il giro del mondo.

Morire di tecnologia

Xiao, questo il nome della madre, probabilmente ha risposto ad un messaggio sul suo telefono cellulare.

Peggio ancora, potrebbe aver avuto a che fare con uno dei tanti "smart games" che intasano i device di milioni di utenti. Che lei fosse intenta a giocare o a comunicare con terzi, la sostanza non cambia. Di tecnologia, oggi, si muore. Si muore in auto, per incidenti causati dalla distrazione alla guida perchè "anche se sono al volante devo rispondere", si muore perchè questi aggeggi infernali sono diventati, nostro malgrado, un'estensione ormai naturale del nostro corpo, anima compresa. Così, a farne le spese in questa tragedia dell'indifferenza, è un bambino innocente che diventa il paradigma di come anche le più ataviche priorità possano passare in secondo piano, rispetto alla necessità di essere sempre connessi col mondo.

Un video che insegna

Immediata la reazione di sdegno dell'opinione pubblica mondiale, dopo la pubblicazione dei video dell'orrore su tutti i canali di comunicazione. A colpire è proprio la noncuranza con cui questa madre "dimentica" che la sua priorità è tenere gli occhi su suo figlio, per di più ancora molto piccolo per essere lasciato a giocare in autonomia dentro l'acqua.

Nonostante il dramma si stia consumando da alcuni interminabili secondi, la donna continua a rivolgere, si suppone inconsapevolmente, le spalle al bimbo tenendo stretto quel telefonino e muovendosi in una tranquilla passeggiata in piscina. Nessuno dei presenti si è accorto della scena terribile, tanto che il piccolo, dopo aver vistosamente annaspato nel tentativo di salvarsi, finisce per annegare impietosamente.