Sono passati 37 anni dalla morte di piersanti mattarella, fratello dell'attuale Presidente Della Repubblica Sergio: entrambi hanno da sempre combattuto il fenomeno della mafia. Non si può dimenticare la morte di un eroe, un democristiano onesto e coraggioso e queste caratteristiche hanno spaventato Cosa Nostra, che eliminava uno dopo l'altro i personaggi scomodi. Anche l'importante magistrato Pietro Grasso ha ricordato Piersanti Mattarella, facendo notare il grande impatto che ebbe sul popolo italiano e sui siciliani la notizia dell'assassinio del Presidente della Regione, in quanto rappresentava la speranza di una Sicilia, che vedeva in quell'uomo onesto e carismatico il suo simbolo più carismatico.
Il magistrato ha continuato ricordando il grande senso di responsabilità e lungimiranza di Piersanti Mattarella: come tanti siciliani, ha sacrificato la vita per costruire una terra libera e felice, fiera di vivere senza violenza, paura, sopraffazione e privilegi. Si può dire che senza dubbio gli anni ottanta si sono distinti in maniera drammatica in Sicilia, con la pericolosa ascesa della cosca corleonese: la guerra di Totò Riina contro lo Stato e vide la morte di persone, che sapevano di sacrificare la propria vita per il bene del popolo, come Cesare Terranova e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Un evento drammatico per l'intera Sicilia
La morte di Piersanti Mattarella fu un evento drammatico e fondamentale nella storia della Sicilia e del nostro Paese al quale si lega la personale vicenda dello stesso Grasso: quella fu infatti la sua prima grande indagine sulla mafia.
Era un giovane magistrato, e in quella dolorosa occasione conobbe il fratello di Piersanti, il giovane professore universitario Sergio Mattarella che, molti anni dopo è diventato il nostro Presidente della Repubblica: lo stesso Grasso ha collaborato con Falcone e Borsellino ed ha svolto un ruolo fondamentale negli anni del Maxi -Processo.
Bisogna ricordare che in quegli anni fu assassinato Pio La Torre, segretario del partito comunista, la cui battaglia principale fu quella di combattere con la costruzione della base missilistica Nato a Comiso, in quanto costituiva una minaccia per la Sicilia.
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