Una donna sudcoreana è stata sottoposta a insensibili e spietate torture fino alla morte. Gli aguzzini prima la hanno imbavagliata con un asciugamano, poi con una coperta, colpendola nel frattempo con diversi colpi sul petto e sullo stomaco. Nell'autopsia effettuata sul cadavere è stato riscontrato un trauma cranico, forti compressioni sul torace, e anche chiari sintomi di un attacco convulsivo. I fatti risalgono al dicembre 2015, quando la donna si trovava in compagnia dei due figli presso un noto albergo a Francoforte, in Germania. All'improvviso, la donna inizia ad agitarsi, parla da sola e ha un attacco di convulsioni.

I figli si spaventano e chiamano un parente stretto della sudcoreana. L'arrivo della cugina e del figlio sedicenne fanno precipitare la situazione. Pensano che sia posseduta dal demonio.

L'esorcismo

Questa pratica è molto diffusa in Corea sin dal 700 d. C., soprattutto in ambito contadino e tra le donne che professano lo sciamanesimo. Si tratterebbe di guaritrici dei mistici poteri, che all'occasione praticano anche rituali di esorcismo. La religione sciamanica si diffuse insieme al Buddhismo, ma coloro che la professavano erano discriminati, e spesso costretti ad emigrare. Al momento però, non è chiaro agli inquirenti se la cugina quarantaquattrenne della donna assassinata sia arrivata in Germania per motivi religiosi.

Tuttavia dagli interrogatori è emerso che la famiglia non solo è molto religiosa, con forti influenze buddhiste e sciamaniche. Ma che i quattro, compresi i figli della donna uccisa, hanno avuto un pensiero alquanto insolito; praticare un esorcismo per salvarla dal demonio.

“Mai visto nulla di simile”

Secondo quanto riferito dal procuratore Nadjia Niese, la donna sudcoreana è stata sottoposta a cruente torture nella camera n.19 dell'Intercontinental Hotel di Francoforte.

E inoltre, rivela che le cause della morte sono attribuite all'insieme di colpi inferti, allo schiacciamento del torace e alle ferite sul collo. In effetti, lo scorso 20 febbraio la cugina della donna è stata condannata a sei anni di prigione, mentre per la complicità dei tre giovani, le pene vanno dai 18 ai 24 mesi. Decisione che fa certamente discutere, ma i giudici ritengo che nelle coscienze dei carnefici ci fosse la convinzione di voler scacciare un demonio.