L'annuncio della morte di Fabiano Antoniani è stato dato da Marco Cappato, esponente dell'Associazione Luca Coscioni, che lo ha accompagnato in Svizzera insieme a parenti e amici. "Fabiano Antoniani è morto seguendo le regole di un paese che non è il suo", questo è il tweet apparso sul sito di Cappato questa mattina.
E' morto alle 11:40 in una clinica svizzera "dell'Associazione Dignitas", a cui il Dj 40enne, cieco e paralizzato da giungo 2014 in seguito ad un incidente d'auto, si era rivolto dopo anni di sofferenze e dopo aver provato ogni tipo di cura e dopo aver chiesto di morire in Italia.
"Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un paese che non è il suo", scrive Marco Cappato, esponente dei radicali, tesoriere dell'Associazione "Eutanasia legale" che lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio oltre confine ed è rimasto con lui fino all'ultimo.
I medici lo hanno visitato due volte e, a loro, Fabiano Antoniani ha confermato la sua richiesta di morte volontaria e stamattina è arrivato il loro consenso. Poteva aspettare e prendere tempo, magari anche cambiare idea, ma dj Fabo ha scelto di fare presto e ingerire subito il cocktail di farmaci che gli ha fatto fermare il cuore. Accanto a lui la compagna Valeria, i familiari e gli amici. Ha voluto lasciare un ultimo messaggio audio, registrato a fatica e in rete da questa mattina: "un grazie a Cappato per averlo sollevato dall'inferno di dolore, spiegando che è dovuto arrivare in Svizzera con le sue forze e non con l'aiuto del mio Stato".
Cappato ora rischia l'accusa di induzione al suicidio che prevede pene da 5 ai 12 anni.
Al presidente Mattarella il Dj sofferente aveva chiesto, in un videomessaggio, che era diventato l'emblema della battaglia sua e di altri nelle sue condizioni, di intervenire per sbloccare in Parlamento la proposta di legge per la legalizzazione dell'eutanasia. Chiedeva di poter morire senza soffrire, DJ Fabo, una vita piena, appassionato di musica.
Si definiva vivace e un po' ribelle, piombato poi in una notte senza fine. Gli ultimi due anni e mezzo bloccato al letto immobile.
Negli ultimi mesi i suoi appelli per poter scegliere la dolce morte hanno sollevato ancora una volta una questione delicata e controversa. Dopo l'ultimo rinvio della discussioni in Parlamento del disegno di legge sul testamento biologico, Dj Fabo, che denunciava in Italia la sua situazione e quella di altri come lui che non riescono più ad andare a vanti, ha deciso di partire per il suo viaggio estremo.