Oggi è il Giorno del ricordo della drammatica Storia delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Tra il 1943 e il 1945 morirono infoibati più di 4000 italiani. Con tanti eventi sparsi per lo stivale si tiene in vita la memoria di quegli eventi.
Gli eventi in ricordo della storia delle foibe
Stamattina alle 10:00 la cerimonia del Giorno del Ricordo delle Foibe al monumento nazionale della foiba di Basovizza. A Trieste presenti esponenti della politica nazionale come Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) e Mariastella Gelmini (Forza Italia).
Hanno parlato il sindaco Roberto Di Piazza, il presidente del Comitato per i martiri delle foibe, Paolo Sardos Albertini, e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. Infine una delegazione si è recata a rendere omaggio alla foiba di Monrupino.
La ricorrenza del 10 febbraio viene ricordata anche con la deposizione da parte del sindaco Virginia Raggi di una corona d'alloro al Milite Ignoto. Il programma di eventi proseguirà fino a settembre, poiché il 2017 è anche il settantennale della firma del Trattato di pace di Parigi, che sancì la sconfitta dell’Italia nella Seconda guerra mondiale.
Foibe, un po’ di storia
Le foibe sono le cavità naturali presenti sul Carso. Foiba è un termine dialettale giuliano che deriva dal latino fovea (fossa, cava).
Ecco la storia di ciò che è accaduto. In due riprese, durante la Seconda Guerra Mondiale e nell’immediato dopoguerra le foibe furono il palcoscenico di sommarie esecuzioni quando i partigiani comunisti di Tito vi gettarono migliaia di persone colpevoli di essere italiane, fasciste o contrarie al regime comunista. Da questi massacri deriva il termine infoibare.
La storia delle “foibe” è riferita fondamentalmente a due eventi distinti: il primo è successivo alla dissoluzione dell’autorità italiana con l’armistizio dell’8 settembre ’43 e riguardò principalmente l’Istria, il secondo è conseguenza della presa di potere da parte dei partigiani e dell’Esercito Popolare Jugoslavo nel maggio del ’45.
Il dramma delle terre italiane dell’Est si concluse con la firma del trattato di pace di Parigi il 10 febbraio 1947 che consegnò alla Jugoslavia l’Istria, Fiume, Zara e le isole dalmate. La data del giorno della memoria è stata scelta proprio in ricordo di quel trattato. I nuovi confini furono la causa dell'esodo forzato delle popolazioni italiane istriane e giuliane che fuggirono a decine di migliaia.
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