Tra cinquemila ediecimila italiani. È questo ilbilancio del massacro delle foibe consumatosi in Istria, Dalmazia, VeneziaGiulia tra il 1943 e il 1945, una ferita che sanguina ancora. Nonostantel’armistizio firmato l’8 settembre del 1943, la strage che avvenne subito dopoe che scatenò l’offensiva partigiana comunista jugoslava, contro i nazisti e ifascisti andando a colpire indiscriminatamente tutti gli italiani, si inseriscein quel contesto storico che è la fine della seconda guerra mondiale e itrattati di pace firmati a Parigi il 10 febbraio 1947. A seguito diquesto eccidio di massa l’Italia fu costretta a cedere le province di Pola,Fiume , Zara e parte di Gorizia, passate alla Jugoslavia.

Il silenzio, l’oblio e la cecità che si sono protratti per decenni su questo massacro di uomini, donne,anziani e bambini, costretti a subire inenarrabili torture per essere infine legati l’uno al’altro con del filo di ferro e gettati spesso ancora vivi in queste cavitàcarsiche dette appunto foibe, dal 30 maggio del 2004 prevede una legge istituitaper commemorare le vittime delle milizie del maresciallo Tito. Promotoredell’iniziativa qualche anno prima, nel 1996, fu l’allora presidente dellaCamera, Luciano Violante, che invitò a rileggere la storia e gli avvenimenti,seguito subito dopo dal leader della Destra, Gianfranco Fini e dall'allorapresidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

Ma è solo nel2004 come già detto che GiorgioNapolitano appone la sua firma sulla legge, che recita: “al fine di conservare erinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime dellefoibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nelsecondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Il giorno delricordo è una ricorrenza nazionale italiana, celebrata come data simbolica il10 febbraio di ogni anno nel Palazzo del Quirinale davanti al Presidente dellaRepubblica e ai parenti delle vittime, a cui verrà conferita una onorificenza.

Recentemente, il5 febbraio 2015 il presidente della Regione Lazio ha inaugurato a Roma, in viaSan Teodoro 72, la “Casa del Ricordo”, un luogo permanente dove troverannoposto gli archivi storici, ma anche un luogo di incontro e mostre, perché la memoria storica non dimentichi nuovamente e perché le nuove generazioni abbiano la coscienza e la lucidità per non permettere che accada nuovamente.