Il progetto Roma non è più un pensiero. La dirigenza del Club calcistico sembra essere determinata ad ottenere il via libera per la realizzazione del nuovo progetto di Tor di Valle.

Il nuovo “Colosseo” da 52.500 spettatori è fortemente voluto dai cittadini romani, il 61% dei quali considera l'opera una grande opportunità di sviluppo economico e di rilancio urbanistico per la città, attraverso la riqualificazione dell'area e la creazione di posti di lavoro.

La frenata: bisogna trattare

Sino ad ora le trattative sulla costruzione del nuovo stadio si sono rese più complicate del previsto.

Il progetto dei proprietari americani sembra essere stato bocciato dalla maggioranza del movimento 5 Stelle, contrario a qualsiasi tipo di “grande opera”. La soluzione proposta dal Club di James Pallotta non convince, ma ciò non significa che l'iniziativa venga bocciata.

Il sindaco Virginia Raggi, di orientamento grillino, ha intenzione di revocare la deliberazione, varata nel 2014, con l'obiettivo di apportare alcuni “ritagli” al progetto.

Non solo lo Stadio

La proposta della società romana, comporterebbe la riqualifica di un intero quartiere, con la costruzione di infrastrutture a carico dei privati con costi che si aggirerebbero attorno ai 445 milioni di euro. Oltre allo stadio il progetto comprenderebbe la costruzione di 3 grattaceli, un nuovo campo per gli allenamenti, negozi ed aree di intrattenimento.

Secondo il partito pentastellato, il progetto potrebbe avere un impatto ambientale troppo elevato, per lo più su un'area protetta da condizioni naturalistiche.

Salta l'incontro con i privati

L'incontro previsto tra i proponenti del nuovo impianto ed il Campidoglio sembra essere slittato e rimandato a venerdì, per prendere, al più presto, una decisione definitiva.

C'è ottimismo, da parte del presidente americano, ma il parere definitivo verrà espresso il prossimo 3 marzo, durante la Conferenza dei servizi. Avremo, dunque, una risposta a breve con la possibilità che l'iniziativa venga accolta, ma per ora bisogna attendere.