Palermo, 12 marzo- Non ha mostrato alcun segno di pentimento il benzinaio di 45 anni, originario di Palermo, che ha dato alle fiamme un clochard di 45 anni, Marcello Cimino, per motivi di gelosia. Il Sindaco di Palermo ha definito il gesto “Pure barbarie”, mentre la sorella della vittima ha dichiarato “il colpevole non si può definire uomo, hanno tolto un padre alle sue figlie. “.
Il ritrovamento del cadavere carbonizzato
Marcello Cimino, clochard 45enne di Palermo, è stato bruciato vivo mentre dormiva. Sul luogo del delitto sono intervenuti i vigili del fuoco, che al loro arrivo hanno ritrovato il cadavere carbonizzato dell’uomo nel porticato del centro d’accoglienza dove la vittima era solita trascorrere la notte.
Il Killer, Giuseppe Pecoraro, un benzinaio di 45 anni, ha confessato l’atto brutale commesso ed ha spiegato agli inquirenti di aver agito per gelosia. La figlia della vittima ha lanciato un appello ai suoi concittadini: “L’assassino di mio padre dovrebbe fare la sua stessa fine”. Dopo l’interrogatorio Pecoraro è stato accusato di omicidio volontario e condotto presso la casa circondariale.
L’omicidio del clochard è stato ripreso dalle videocamere di videosorveglianza presenti nella zona: la vittima si trovava sul porticato del centro di accoglienza San Francesco, sito in Piazza Cappuccini a Palermo. Nel video si vede chiaramente un uomo, che completamente vestito di nero, si avvicina al clochard con un secchio, versa il contenuto sulla vittima ed un istante dopo appicca il fuoco e si dà alla fuga.
L’assassino si era separato dalla moglie già da tempo, ma sospettava che lei avesse una relazione segreta con Cimino.
Le testimonianze ed il movente
Secondo alcune fonti, tra Pecoraro e Cimino ci sarebbe stata una lite furiosa vicino al negozio di frutta e verdura di Piazza Cappuccini, a pochi metri di distanza dalla mensa, testimoniata da alcuni passanti. L’uomo durante l’interrogatorio non ha mostrato alcun segno di pentimento ed ha dichiarato di esser certo della relazione tra la sua ex moglie ed il clochard, e di aver agito per gelosia.