Angelo Visciglia, l'uomo che ieri ha ucciso sua moglie a Pinerolo, è stato portato in carcere durante la notte. Il 64enne disoccupato ieri aveva accoltellato la moglie Battistina Russo, di 52 anni, provocandone il decesso per le ferite all'addome. Il delitto ha origini economiche: la situazione in casa dei due coniugi, che hanno un figlio 30enne in cerca di lavoro, non era delle più rosee. Solo Battistina infatti aveva un'occupazione, lavorava come dipendente in un'impresa di pulizie, mentre suo marito era disoccupato da tempo. Le liti e le discussioni erano all'ordine del giorno da molto tempo e ieri l'ultima lite è sfociata in un uxoricidio.

Lo stesso Visciglia ha chiamato le forze dell'ordine ed ha confessato il delitto, poi dopo l'interrogatorio nella caserma di Pinerolo è stato tradotto in carcere dai carabinieri.

Il dramma della disoccupazione

Ancora una volta alla base di una tragedia familiare c'è la disoccupazione e la conseguente situazione economica ai limiti della sopravvivenza. Nei mesi scorsi si sono verificati casi di suicidi o raptus di follia contro familiari dettati da problemi della personalità o crisi finanziarie scaturite dalla mancanza di uno stipendio. Il luglio scorso una coppia di Nuvolento, in provincia di Brescia, ha cercato di togliersi la vita con un'arma da fuoco perché non riusciva più a sbarcare il lunario.

Spesso per queste persone è difficile anche trovare di che alimentarsi e trovano aiuti da istituzioni come la Caritas, ma spesso ciò non garantisce una vita dignitosa. Dall'inizio del 2015 ad oggi sono quasi 200 le vittime di suicidio a causa della crisi e parecchie decine i raptus di follia che hanno portato alla morte di qualcuno.

Casi in cui purtroppo la disperazione si rivolge contro se stessi e contro le persone più vicine.

Di fronte a tali tragedie, ci domandiamo se tutto questo era evitabile, se si poteva intervenire prima e chi avrebbe dovuto farlo. Qualcuno dirà che questi comportamenti non risolvono niente, forse è vero, e le Istituzioni affermeranno che erano pronte ad aiutare, ma lo diranno quando tutto ormai si è consumato.