“Lo Stato non c’è, io mi armo” . E' questo il senso di una lettera aperta al quotidiano “La tribuna di Treviso” da parte di un magistrato Angelo Mascolo, il quale ha raccontato che una sera era di ritorno da una cenam quando ha sorpassato Bmw; subito dopo si è accorto di essere inseguito dai suoi occupanti, i quali hanno iniziato a fare continue segnalazioni con gli abbaglianti avvicinandosi pericolosamente alla sua auti; per fortuna Mascolo ha incrociato una pattuglia dei carabinieri ai quali ha raccontato l'accaduto; gli agenti hanno bloccato i suoi inseguitori, i quali si sono giustificati dicendo che volevano solo esprimere critiche al suo modo di guidare.
La lettera del magistrato
Il magistrato ha scritto nella lettera che se non ci fossero stati i carabinieri e fosse stato armato non avrebbe esitato a sparare nel caso in cui essi fossero riusciti a fermarlo e ad aggredirlo e focalizza l'attenzione sul fatto che egli, in quel caso, avrebbe dovuto subire molti processi nei quali sarebbe stato giudicato da colleghi che non avevano sperimentato li grandissimo stress da lui vissuto in quegli attimi aveva provato una grandissima e avrebbe dovuto spendere una fortuna in avvocati e perizie. “Da questo momento io andrò in giro armato” è la sua amara conclusione affermando che “lo Stato ha perso il controllo del territorio e, quindi, "è un pieno diritto del cittadino difendersi con la forza” anche perché" la legge senza forza non è niente" e paragona il suo lavoro di giudice penale a quello di un soldato a cui per tenerlo calmo dicono di scavare una buca e di riempirla, dal momento che le leggi e leggine che difendono i delinquenti sono tali e tante che il suo potere decisorio è fortemente limitato.
La proposta dle segretario della Lega Nord
Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha commentato dicendo che il giudice è stato punto sul vivo e si è reso conto che esiste una emergenza sicurezza, alla quale il suo partito propone di rispondere proponendo il modello svizzero con un servizio militare permanente per tutti i cittadini, che, così, sono educati all'uso delle armi.