Un'insegnante inglese, Lydia Ferguson, è stata sospesa dal servizio per aver postato uno scatto provocante su Facebook. La donna, madre di tre figli, è ora difesa dagli studenti della Ousedale School, a Newport Pagnell. È costato caro a Lydia postare uno scatto che la ritraeva con un abito corto e bianco, sul bordo di un letto. Per lo staff della scuola, quell'immagine è sensuale e provocatoria. Gli alunni hanno rivelato che, un giorno, la docente era stata convocata dai vertici dell'istituto per chiedere spiegazioni su quello scatto.

La petizione 'Get Miss Ferguson Back'

La Ferguson pensava che non ci fosse nulla di male in quello scatto. Invece, per lo staff della scuola qualcosa di male c'era. Lydia è stata sospesa ed ora i suoi alunni si schierano dalla sua parte. È stata addirittura lanciata la petizione 'Get Miss Ferguson Back' per far tornare al più presto l'insegnante a scuola. I ragazzi sostengono che la scuola ha assunto un atteggiamento troppo severo nei confronti di Lydia. Uno studente ha detto: 'In quella foto non c'è nulla di sbagliato. Noi pensiamo che la Ferguson sia veramente bella'. Un alunno, invece, ha ricordato che la docente, oltre ad essere molto preparata, è molto solidale, aiutando le vittime di bullismo e i ragazzi che hanno problemi.

Nell'arco di 24 ore dal lancio, la petizione ha incassato 250 firme. Dalla parte della Ferguson si sono schierati anche molti genitori.

La sospensione dopo il rimprovero

La foto ritenuta provocante dai vertici di una scuola inglese ha incassato oltre 300 commenti su Facebook. Un'immagine inappropriata? Volgare? Beh, gli studenti della Ousedale School e molti genitori pensano che la foto non sia assolutamente impudica e sperano che la brillante insegnante possa presto tornare a scuola.

Gli studenti avevano ripreso coi loro telefonini il momento in cui la donna veniva rimproverata nella segreteria della scuola. Dopo quella paternale è arrivata la sospensione. È stata avviata un'indagine interna e, finché non verrà chiusa, l'insegnante non potrà tornare al lavoro. Genitori e cittadini appoggiano la prof ma la scuola, almeno per ora, non è tornata sui suoi passi.