Conosciuta come la 'maga delle espressioni', di magie ne fa tante, con o senza le formule matematiche: insegna in una Scuola che sta fuori da un edificio scolastico; per aula ha una stanza di degenza e i suoi alunni sono ragazzi malati di tumore.

Anna Maria Berenzi, 51 anni, docente di matematica nella scuola secondaria di II grado della sezione ospedaliera degli Spedali di Brescia, reparto di oncoematologia pediatrica e neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'adolescenza, ha tutti i titoli per essere di fatto un'insegnante da record. Ma ora è arrivato il riconoscimento ufficiale: ha vinto la 1 edizione dell'Italian Teacher Prize, il premio nazionale insegnanti, istituito per volere del Miur e gemellato con il Global Teacher Prize di Dubai.

Oggi la giuria del premio che l'ha selezionata tra 11 mila prof. candidati, le ha conferito tramite la ministra Valeria Fedeli il titolo di miglior insegnante d'Italia e il premio di 50 mila euro da utilizzare per attività didattiche del suo istituto.

La più brava docente d'Italia candidata da una sua ex alunna

Quando c'è la bravura, è riconosciuta da tutti, a cominciare dagli allievi. E per Anna Maria Berenzi il premio più bello è stato il fatto che l'abbia candidata e sostenuta una sua ex alunna, Alessia, la stessa che oggi ha proclamato la sua vittoria.

"Ringrazio Alessia per la sua tenacia e determinazione - ha detto visibilmente emozionata la professoressa Berenzi - è lei che ha presentato la mia candidatura, lei che voleva farmi vincere a tutti i costi".

Ora con la cifra di 50 mila euro vinta, vorrebbe realizzare un progetto la super professoressa.

Si intitola 'In viaggio per guarire' e vuole essere una campagna di responsabilizzazione verso ragazzi che stanno bene con tappe in varie scuole d'Italia e il coinvolgimento dei suoi studenti, sia quelli già guariti che gli altri in via di guarigione, come testimonial.

La maga delle espressioni aiuta gli alunni a dimenticare la malattia

Le lezioni della professoressa Anna Maria Berenzi sono sempre individuali e sempre in emergenza.

Di fronte a lei seduto su un banco, c'è un allievo provato fisicamente e psicologicamente da un tumore e a cui non basta dare la lezione del giorno. Da quando 8 anni fa Anna Maria ha accettato la sfida di andare a insegnare in ospedale, ha capito che la matematica poteva diventare la sua personale ricetta per "aiutare i ragazzi a dimenticare la loro malattia". E così è stato. Quel che gratifica la docente 10 e lode, non è un calcolo corretto o un bel voto, ma è quando un alunno ricoverato non si accorge di quanto tempo sia passato, "riesce ad allontanarsi dal suo io malato, si sente 'bene'. Solo allora un docente può dirsi soddisfatto."

L'espressione perfetta: "insegno la materia che amo e imparo dai miei studenti"

E' il motto della prof.

e il suo modo d'essere: "insegno la materia che amo e imparo dagli studenti, uguale non cambierei mai il mio lavoro". Alla scuola dell'emergenza si crea un rapporto bellissimo. "La relazione è l'elemento fondamentale nella scuola dell'ospedale" e la capacità empatica è la voce più forte del curriculum della professoressa.

"Quando non sentirò più il dolore dell'altro - ha detto la professoressa che fino a 10 anni fa mai avrebbe immaginato di reggere il carico emotivo di una simile condizione - sarà il momento di cambiare mestiere perché non puoi essere utile a nessuno se non senti il suo dolore; dall'altra parte certo, cerco di tutelarmi, di sentire ma anche d'essere alla giusta distanza".

Insegnare ai ragazzi malati, un privilegio

Per la più brava docente d'Italia, insegnari ai ragazzi ricoverati per cancro è un privilegio: "i nostri studenti degenti affrontando con tanto coraggio e dignità prove durissime, ci insegnano a non voltare la faccia di fronte alla fatica e al dolore". La professoressa si sente una privilegiata. Con la cifra vinta vorrebbe ora portare gli studenti fuori dalle stanze di degenza in spazi dove confrontarsi, comunicare, sanare le ferite e riprendersi la vita.