Gravi carenze igienico sanitarie e topi tra i generi alimentari destinati alla grande distribuzione e alla ristorazione. Queste le ragioni per cui è stata sospesa l'attività di un'azienda con sede ad Alessandria, operante nel settore alimentare. L'amministratore unico della ditta, un extracomunitario 25enne, è stato denunciato. L'azienda verrà riaperta solo quando sarà in linea con la normativa sull'igiene alimentare. I carabinieri del Nas di Alessandria hanno sequestrato oltre 100 tonnellate di generi alimentari e materie prime.

Il valore degli alimenti sequestrati è ingente

Decisamente nauseante lo scenario che si è presentato davanti agli occhi degli uomini del Nas di Alessandria. In quella grande ditta che opera nel campo dell'alimentazione c'erano tanti topi che scorrazzavano tra i generi alimentari. Doveroso il sequestro della merce che, altrimenti, sarebbe finita in molti ristoranti e negozi. Il valore dei beni sequestrati supera il milione di euro. L'azienda, invece, ha un valore commerciale che si aggira sui 2.500.000 euro. E' vero che Alessandria, come tante altre città italiane, deve fare i conti con l'emergenza topi ma è obbligo dei titolari delle aziende rispettare le leggi, tra cui quelle sull'igiene alimentare.

Se i carabinieri del Nas non avessero compiuto il blitz nella ditta di Alessandria, gli alimenti su cui erano 'transitati' una miriade di ratti sarebbero finiti in molti ristoranti e nel circuito della grande distribuzione.

I topi sugli alberi

Topi ed escrementi vicino ai generi alimentari che, di lì a poco, sarebbero stati trasportati altrove.

Questa ed altre scene nauseanti avrebbero visto i carabinieri del Nas una volta entrati nella ditta chiusa nelle ultime ore. Necessaria la sospensione dell'attività, così come doverosa la denuncia di un 25enne, amministratore unico della ditta. Si torna a parlare ancora di topi, dunque, ad Alessandria. L'anno scorso, scatenarono dibattiti le foto e il video ripreso da un cittadino del capoluogo piemontese, Andrea Trevisan, ritraenti grossi topi accoccolati sui rami di un albero non molto distante dal Tribunale e dal monumento ai Caduti.