Sembra che sia un ragazzo russo di soli 22 anni l'attentatore che ieri ha provocato la morte di 14 persone e 45 feriti di cui 14 rischiano la vita. L'identikit diffuso ieri dalle autorità che identificava il presunto kamikaze in un uomo vestito di nero e con barba lunga e scura, non si ritiene più attendibile. L'uomo delle foto riprese dalle telecamere di sorveglianza è stato scagionato.

Putin e Trump insieme contro il terrorismo

Il presidente Putin si è recato sul luogo dell'esplosione per portare dei fiori in segno di vicinanza alle vittime e alle loro famiglie.

Il presidente americano Trump lo ha contattato telefonicamente per esprimere la propria solidarietà e le proprie condoglianze al popolo russo. I due si sono accordati per combattere il terrorismo unendo le loro forze, lo afferma il Cremlino in un comunicato stampa che rivela tutta la decisione di mettere fine a questa ondata di morte contro cittadini innocenti e indifesi. "Si tratta di vile terrorismo" afferma il Consiglio di sicurezza dell' ONU. A San Pietroburgo si svolgeranno tre giorni di lutto cittadino per onorare le vittime.

Un terribile colpo al cuore della Russia

Un colpo terrificante per la capitale degli zar nonché città in cui è nato il presidente russo Vladimir Putin, e forse non è un caso che sia accaduto proprio nel giorno in cui si teneva l'incontro di Putin e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.

Un vagone della metropolitana, linea blu, è stato letteralmente sventrato da un'improvvisa esplosione che ha colto di sorpresa i cittadini russi impegnati nelle normali attività quotidiane. L'ordigno di fattura artigianale e contenente composto da tritolo e oggetti contundenti (chiodi, biglie, bulloni) è esploso in tuta la sua potenza distruttiva mentre il treno viaggiava tra le stazioni di Tekhnologicheskiy Institut e Sennaya Ploshchad causando secondo le ultime notizie fornite dal governo russo, 14 morti e 45 feriti, bilancio che potrebbe aumentare di ora in ora.

Un secondo ordigno nascosto in un estintore è stato ritrovato nella stazione di Ploshchad Vosstaniya e disinnescato dalla squadra di artificieri sovietici. La bomba contenuta era di gran lunga più potente di quella esplosa infatti conteneva più di un kg di tritolo, ma la natura artigianale ne confermerebbe la stessa provenienza.

Il kamikaze sarebbe un cittadino russo

Gli inquirenti hanno dato conferma tramite comunicato stampa di aver dato il via ad un'indagine per terrorismo mantenendo aperte tutte le possibili alternative. La pista più ovvia è quella di un attacco terroristico da parte di estremisti islamici. I primi sospetti erano ricaduti sull'uomo dalla barba nera ed un altro individuo, che però sono stati scagionati in serata durante lo svolgimento delle indagini. Secondo le notizie riportate dall'ANSA e da Interfax gli investigatori che si occupano del caso hanno concentrato le proprie indagini su un solo individuo, l'uomo che avrebbe lasciato la bomba presso la stazione di Ploshchad Vosstaniya salendo egli stesso sul treno e facendosi esplodere.

Il kamikaze di San Pietroburgo sembra essere un uomo con cittadinanza russa di origine kirghisa, lo afferma il responsabile dell'intelligence del Kirghizistan.

Lo stato kirghiso ha reso noto tramite i Servizi di sicurezza (Gknb), che l'attentatore è cittadino russo originario del Kirghizistan e che gli investigatori stanno collaborando con le autorità russe per chiarire tutti i punti ancora oscuri della vicenda. Il nome dell'attentatore è Akbarzhon Jalilov, nato nel 1995, secondo i dati raccolti fino a questo momento dalle autorità sovietiche.

Scagionato il primo sospettato

Smentiti invece i sospetti ricaduti in un primo momento sull'uomo con la barba di cui si era diffuso l'identikit subito dopo l'attentato.

L'uomo che si è riconosciuto sulle immagini pubblicate su internet si è immediatamente recato alla centrale di polizia per dichiarare la sua estraneità ai fatti. "Era fin troppo scontato" dichiara sui social Gleb Pavlovsky, ex pin-doctor del Cremlino e attualmente critico di Vladimir Putin. La sua natura scettica questa volta ha avuto ragione. Putin nel frattempo ha espresso le sue sentite condoglianze e confermato la sua decisa volontà a condurre le indagini per mano degli investigatori russi, fino in fondo, aumentando le protezioni nei punti nevralgici del paese per proteggere il proprio popolo da ulteriori attacchi terroristici.