Dopo l'esplosione che ha coinvolto la metropolitana di san pietroburgo, Vladimir Putin aveva immediatamente dichiarato che i responsabili erano probabilmente terroristi. Fino a questo momento il bilancio è di 10 morti e almeno 50 feriti. Le esplosioni hanno colpito in due punti: alla stazione di Sennaya Ploshchad e Sadovaya e una seconda esplosione da poco confermata alla stazione del Tekhnologicheskiy Institut. Proprio oggi il presidente russo Vladimir Putin era in visita nella sua città natale. Andrey Kibitov, l'addetto stampa del governatore della città, ha informato su twitter che ci sarebbero fino a questo momento almeno 50 feriti e 10 morti.
La metropolitana è stata immediatamente chiusa e l'organismo nazionale antiterrorismo ha avvisato che per motivi di sicurezza sarebbero stati sospesi tutti i mezzi di trasporto in Russia. Sui social network sono iniziati ad apparire i primi video del tragico avvenimento che mostrano momenti di panico all'interno della metropolitana.
Le esplosioni nella metropolitana
Molti i testimoni hanno descritto le terribili ferite di alcune vittime. "Le persone sanguinavano, vedevo i loro capelli bruciare", ha affermato un uomo. "C'era del fumo che usciva dalle carrozze. Ci hanno fatto spostare verso l'uscita. La mia ragazza si trovava vicinissima alla carrozza che è esplosa" - dichiara un testimone - "quando sono uscito fuori ho visto le persone mutilate".
Anche se per il momento ci sono ancora notizie contrastanti, le esplosioni sono state provocate da ordigni che si trovavano all'interno dei vagoni. "La causa dell'attacco non è ancora chiara. Si dovranno fare le dovute indagini ma in cima alla lista c'è il sospetto che si tratti di un attacco terrorista", ha affermato Putin.
Nel frattempo il vicesindaco di Mosca ha fatto sapere che la metropolitana della capitale russa è in stato d'allerta, e che le autorità sono pronte a fornire tutto l'appoggio necessario a San Pietroburgo. L'Isis che aveva reclutato soldati ceceni, aveva anche minacciato la Russia come ritorsione per l'intervento militare in Siria.