Mangio i bambini cattivi; ora prendo il coltellaccio: come in una favola orrorifica che terrorizza persino gli adulti e non si riesce a seguire fino alla fine. Una nonna megera e criminale, Geneva Robinson, di 51 anni, che non a caso si faceva chiamare volutamente "Nelda the witch" (Nelda la strega), è stata condannata a tre ergastoli da un tribunale di Oklahoma City (Usa). La donna, indossando un costume nero, con la faccia e le mani dipinte di verde, sottoponeva la nipotina ad ogni genere di tortura, sevizia e crudeltà. Una violenza oltre l'immaginabile: punizioni con bruciature di sigaretta, schiaffi, percosse con un mattarello o con una cinghia.
Il suo complice e fidanzato, Joshua Granger, di appena 33 anni, è stato invece condannato a 30 anni di prigione perché complice e partecipe delle violenze.
La nonna strega e la casa degli orrori
Esiste un filmato, che è stato acquisito agli atti e visionato durante il processo, probabilmente girato da uno degli altri nipoti, nel quale si vede la nonna travestita da strega che afferra la povera nipotina per il collo prima di trascinarla sul pavimento. Un video talmente atroce che alcune testate americane come "People" che hanno seguito il caso e riportato la notizia, hanno scelto di non pubblicare. Non è l'unica video-testimonianza di quel che accadeva nella casa, definita a ragione dagli inquirenti "degli orrori".
Geneva Robinson e il suo complice, Joshua Granger, hanno dovuto affrontare un processo con 29 capi d'imputazione per reati riguardanti abusi e violenze su minore e abbandono.
Per oltre un anno, la nipotina è stata sottoposta a sevizie e torture di ogni genere: bruciature con sigarette, percosse, botte con il mattarello, con un guinzaglio e una frusta da cavallo che la polizia ha sequestrato nell'abitazione.
La bambina, a volte, era costretta a dormire in garage in un giaciglio di fortuna, o addirittura all'aperto con il cane. La nonna l'aveva tolta dalla scuola e spesso la privava del cibo. Il giovane fidanzato della torturatrice, non solo ha permesso che le violenze accadessero, ma è stato complice e partecipe, travestendosi a sua volta da demone chiamato Coogro.
Nelda, l'alter ego di una nonna criminale e sadica
Il suo alter ego con cui compiva violenze sulla nipote era "Nelda the witch", con tanto di abito di scena. Per seviziare la bambina non lasciava niente di intentato: le diceva che in soffitta c'erano orribili mostri, e che l'avrebbe mangiata.
Si è venuti a conoscenza della storia nel 2014, dopo la denuncia presentata dal personale sanitario del Griffin Memorial Hospital di Oklahoma, dove la nonna criminale aveva portato la bambina ferita e contusa, dicendo che si era fatta male sfuggendo al suo controllo. Ma il personale sanitario si è insospettito e ha allertato le autorità.
La piccola - che oggi ha 9 anni - ha raccontato agli investigatori le vessazioni subite nella casa degli orrori: veniva regolarmente picchiata, frustata, e poteva accadere anche che dovesse trascorrere dei giorni senza mangiare.
Con un guinzaglio di colore rosa, la sua aguzzina le aveva legato il braccio per appenderla al soffitto.
Secondo la corte, le stesse sevizie hanno caratterizzato l'educazione del padre della bambina. Ma come mai questa vittima innocente sia finita nella casa della nonna criminale non è stato chiarito. Potenza della rimozione e della paura: la nipote, in aula, ha letto una lettera in cui l'ha perdonata. Ma le tracce degli abusi subiti e dell'infanzia "assassinata" resteranno su di lei, purtroppo, indelebili.