Fulvio Frisone è un fisico nucleare di Catania conosciuto e stimato a livello internazionale per la propria opera. La storia che lo lega alla battagliera madre Lucia Colletta è stata raccontata nel 2007 dal film tv rai 'Il figlio della Luna', interpretato da Lunetta Savino. Il siciliano, nato con tetraparesi spastica, ma deciso a non farsi fermare da niente, oggi non ha la minima intenzione di rinunciare alla propria battaglia per il dovuto riconoscimento dei diritti che la sua regione di provenienza gli nega. Qualche giorno fa, sulla bacheca del suo profilo Facebook, l'uomo ha raccontato che, per mancanza di fondi, ha già dovuto obbligatoriamente annullare due congressi internazionali e che da poco ha ottenuto una nuova partecipazione per un congresso che si terrà in Russia a settembre al quale non può assolutamente mancare.
Per questo motivo, è arrivato a dichiarare di essere pronto ad incatenarsi di fronte a palazzo chigi e al Quirinale, affinché possa ottenere in tempo i fondi che gli sono stati promessi. "Mi auguro che, a costo di andarmi ad incatenare davanti palazzo Chigi ed al Quirinale, i fondi che mi sono stati promessi mi arrivino in tempo" ha scritto. E, se ciò non dovesse bastare, è disposto anche a cercare una soluzione ai propri problemi in sede europea.
La rabbia di Frisone, che si sente preso in giro
Sono mesi che Fulvio non riceve la minima assistenza gratuita e deve pagare completamente di tasca propria i 4 operatori che lo supportano per 17 ore giornaliere, spendendo circa 4800 euro mensili, sostanzialmente il doppio di quanto guadagna con il suo lavoro di ricercatore universitario.
La situazione, logicamente, si ripercuote negativamente anche sulla sua attività di scienziato, perché le enormi spese che sostiene da tempo stanno intaccando pesantemente i suoi risparmi, non consentendogli di prendere parte ai congressi insieme ai colleghi, anche perché per questi eventi, oltretutto, avrebbe la necessità di essere assistito da operatori ad hoc che lo accompagnino durante il viaggio.
Tutto questo avviene perché, nel 2005, la Regione con un provvedimento gli garantì tanto l'assistenza, quanto l'attività di ricerca, ma man mano lo stanziamento si è ridotto sempre di più fino ad esaurirsi completamente. Qualche settimana fa, Frisone aveva lanciato un appello alle altre regioni italiane affinché lo 'adottassero', fornendogli il sostegno necessario per andare avanti.
Il giorno successivo, è stato contattato da alcuni dirigenti della Regione Siciliana, che gli hanno garantito lo sblocco dei fondi entro aprile ma questo alla fine non è avvenuto. Il catanese, come è facile immaginare, si sente preso in giro dalle istituzioni e la speranza è che possa presto ricredersi.