E' rientrato in Italia il "Fiamma Nera", il veliero appartenuto a Benito mussolini. L'imbarcazione è stata sottoposta a sequestro nel corso di un'importante indagine della guardia di finanza, coordinata dalla Direzione Italiana Antimafia di Roma. Il "Fiamma Nera" è stato ritrovato nel porto di Valencia, adesso si trovo ormeggiato ad Ostia.

L'indagine

L'antico veliero del duce, fabbricato ad inizio '900, è uno dei beni confiscati a Salvatore Squillante, imprenditore campano al centro di un'articolata indagine della Guardia di Finanza di Roma. Gli accertamenti patrimoniali avrebbero fatto emergere un'importante disparità tra il tenore di vita di Squillante ed i beni da lui dichiarati, frutto quest'ultimi di attività criminose come bancarotte fraudolente e truffe, a cui si aggiunge l'evasione fiscale.

Il Tribunale Ordinario di Roma ha sottoposto a sequestro l'intero patrimonio dell'imprenditore, dal valore di oltre 70 milioni di euro. Tra i beni confiscati e già affidati ad un amministratore giudiziario, risultano anche degli immobili che Squillante ha concesso in affitto ad alcune Cooperative. Tra queste spiccano la "Domus Caritatis", gestita da Tiziano Zuccolo e la" Eriches 29", il consorzio di cooperative sociali a capo di Salvatore Buzzi, figura chiave della famosa inchiesta di Mafia Capitale. Riconducibili a Squillante anche diversi appartamenti, uffici, tenute, macchine di lusso, alcuni locali di Palazzo Noccioli a Fiumicino e diversi vani si un castello. A completare la collezione proprio il "Fiamma Nera" che da oggi torna a far parte del patrimonio storico-culturale italiano.

La storia del veliero di Benito Mussolini

Il "Konigin II" è un due alberi che venne varato nel 1912 per il Barone Von Dazur Hannover. Nel 1931 Alessandro Parisi Nobile, grande amico del duce, lo acquista cambiandone il nome in "Fiamma Nera". Mussolini si serviva del veliero più come luogo d'incontro con la sua amante storica, Claretta Petacci, che non per effettive navigazioni.

Durante la seconda guerra mondiale, il "Fiamma Nera" viene fatto affondare a largo delle coste di Rapallo, per paura che potesse cadere in mano ai tedeschi. E' il 9 settembre del 1943, esattamente un giorno dopo l'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile. La guerra è finita da qualche anno quando il Conte Sereni decide di recuperare il "Fiamma Nera" dalle acque del Mar Ligure per restaurarlo.

Al termine dei lavori, il Conte decide di ribattezzarlo col nome di "Serenella", per poi venderlo nel '56 al Principe Cremisi. Nella storia più recente, il veliero è stato utilizzato come nave-scuola dal Circolo della Vela di Roma, per poi andare a Viareggio per un ulteriore restauro e finire nella mani di Squillante qualche anno fa.