Forse e molto probabilmente stamane Kim Jong-Un non ha digerito l'accordo sancito dai Sette Grandi radunatesi a Taormina lo scorso week-end. Durante il summit internazionale è stato infatti chiaro e condiviso l'impegno delle nazioni a proposito della minaccia rappresentata dalla Nord Corea, minaccia la quale è andata ulteriormente aggravandosi, oggi, dopo il lancio di un ennesimo missile da parte di Pyongyang. Il razzo è partito da una base nelle vicinanze di Wonsan, città nella provincia nordorientale di Gangwon. Intercettato nelle Hawai dai radar dell'United States Pacific Command, il missile ha comportato la convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza a Seul.

Dopo 450 km in volo, il vettore è finito inabissato come i precedente nel Mar del Giappone. Scud, la tipologia del missile lanciato oggi da Pyongyang: potenza di gettata 500 km. Il Presidente Shinzo Habe denuncia gravemente l'accaduto, affermando l'ormai chiaro pericolo per la forza aerea e navale giapponese presente nella regione. La Casa Bianca ribadisce attraverso un comunicato il problema rappresentato da Pyongyang: "Trump è stato informato", si legge nell'esposto, e ciò che più preoccupa è quello che potrebbe accadere ora.

Russia vuole diplomazia

L'ennesima azione bellica condotta da Kim Jong Un ha causato l'immediata denuncia di Mosca, ma al contempo il Cremlino afferma di avere anche "Preoccupazione per gli sviluppi", secondo quanto affermato infatti dal vice ministro degli esteri Vladimir Titov, citato dall'agenzia di stampa Taas.

La Russia esorta i suoi alleati al mantenimento di un'azione diplomatica nei confronti della Corea del Nord, criticando apertamente un intervento militare nella regione. Nel mentre però Pechino conduce inesorabilmente ed invano l'opera diplomatica nei confronti di Kim, e a quanto affermato oggi da Washington in un esposto, l'ennesimo missile di Pyongyang ha "mostrato grande mancanza di rispetto nei confronti della Cina".

Giappone in pericolo

Il raggio di azione dei missili Scud, di cui il razzo lanciato ne è un esempio, va dai 300 ai 500 km. La preoccupazione maggiore per Tokyo è però rappresentata dalla variante Scud-ER, con gettata di 1000 km. Questi vettori raggiungerebbero facilmente le isole del Giappone, il quale conseguentemente al lancio odierno afferma che: "Insieme agli Stati Uniti prenderemo azioni specifiche per contrastare la Corea del Nord", e si spera che queste azioni, in futuro, non ne comportino di ulteriori e con missili ben peggiori, in confronto a quelli lanciati sino ad ora da Pyongyang.