A Chioggia (VE) in un pezzo di arenile affacciato sul mare Adriatico vige il regime fascista. Siamo nello stabilimento 'Punta Canna', 650 lettini, sulla spiaggia di Sottomarina, poco lontano dalla foce del Brenta. Il proprietario, Gianni Scarpa, fascista irriducibile, ha ricevuto questa mattina, 9 luglio, la visita della Digos e della polizia scientifica, inviati dalla Questura di Venezia. Le forze dell'ordine hanno acquisito materiale audio e video utile per procedere con la denuncia nei confronti del titolare, che, con ogni probabilità, sarà accusato di apologia di fascismo.
La spiaggia fascista
650 lettini, di cui 70 coperti da gazebo, vicini alla foce del Brenta: 'Benvenuti nello stabilimento balneare di Punta Canna'. A far capire al turista che capitasse da quelle parti che questa non è una spiaggia come le altre ci pensa subito il cartello all'ingresso della zona parcheggio, che recita: 'Zona antidemocratica e a regime. Non rompete i c...'. In questo modo diventa chiarissimo a tutti quelli che si trovano ad entrare in questo lido che, per le ore in cui si rilasseranno tra lettini e ombrelloni, dovranno abbandonare la tanto cara democrazia per 'sottostare' al regime fascista imposto dal proprietario. Il cartello all'entrata del parcheggio è, però, in buona compagnia.
Lungo la passerella che porta alla spiaggia il fascistissimo titolare spiega in tre parole il regolamento del suo stabilimento: 'Ordine, pulizia, disciplina'. In tutta l'area si incontrano cartelli innegianti al fascismo, immagini di #Mussolini e del saluto fascista, nonchè scritte sessiste e discriminatorie. La ciliegina su questa 'amara' torta arriva avvicinandosi a una cabina bianca vicine alle docce, su cui svetta lo slogan 'Camera a gas, vietato entrare'.
I clienti dello stabilimento non sembrano prestare molta attenzione a questa apologia del fascismo, dal momento che i posti disponibili sono tutti pieni. Il titolare, Gianni Scarpa, 64 anni, si riconosce facilmente dalla bandana nera che indossa e la sua voce è ormai nota agli avventori di 'Punta Canna' poiché la sentono, circa ogni mezz'ora, inneggiare dagli altoparlanti al duce e contro la democrazia.
L'imprenditore, il cui ufficio trabocca di gadget fascisti, si difende affermando che a lui la democrazia non piace e, essendo lo stabilimento casa sua - almeno a suo dire - lì può esercitare il regime.
La dura condanna dell'opinione pubblica
L'accaduto ha destato molto scalpore nel contesto clodiense e non solo. Sulla vicenda è intervenuto il vicesindaco di #Chioggia, Marco Veronese, precisando che ogni atto contrario alla democrazia va condannato senza riserve. Anche il questore di Venezia, Vito Danilo Gagliardi, ha usato dure parole di condanna nei confronti del proprietario dello stabilimento e, oltre alla denuncia al magistrato, annuncia di indagare anche sulla concessione demaniale da lui ottenuta.
Sul caso è intervenuta anche la presidente delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni, commentando la presenza di una spiaggia a orientamento fascista come 'un oltraggio alla memoria delle vittime della Shoa' e un'ingiuria nei confronti della democrazia italiana. Parole piene di indignazione per la vicenda arrivano anche da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che chiede la revoca immediata della concessione al titolare dello stabilimento perché nel 2017 non è ammissibile che si esalti Mussolini su un terreno pubblico.