Stupore a Roma per i cartelloni pubblicitari, chiaramente blasfemi, apparsi in numerose fermate Atac. Mentre tante persone aspettavano l'arrivo degli autobus avevano notato immagini ambigue, ritraenti, ad esempio, Gesù e Maria in atteggiamenti provocatori. Manifesti marcatamente sacrileghi, in cui sacro e profano si intrecciano. Estremamente indignato per i manifesti apparsi nelle ultime ore sulle pensiline Atac di Roma è stato anche Maurizio Politi (consigliere comunale di Fdi-An), secondo cui quelle immagini sono indubbiamente blasfeme e offendono milioni di persone.

Politi chiede anche l'immediata sospensione dei responsabili Atac se venisse accertato che l'azienda dei trasporti pubblici capitolina ha caldeggiato tali manifesti.

Fabrizio Ghera: 'Campagna blasfema'

Ritratti senza dubbio ad alta carica erotica quelli dei cartelloni pubblicitari sulle pensiline delle fermate Atac a Roma. Manifesti che hanno fatto indignare non poco anche perché apparsi nel centro della cristianità, ovvero Roma. Sconvolto anche un collega di Maurizio Politi, Fabrizio Ghera, che ha parlato, senza giri di parole, di 'campagna blasfema'. Ora Ghera, capogruppo nel Consiglio comunale, si chiede quale sia l'azienda che ha promosso o avallato una campagna pubblicitaria del genere, certamente sacrilega.

È inconcepibile, per Politi, che nella 'città eterna' e simbolo della cristianità si cerchi di fare cassa con cartelloni vergognosi, che offendono spudoratamente personaggi come Gesù e Maria. Un manifesto ritrae, ad esempio, Gesù in atteggiamenti ambigui davanti a un minore.

Fratelli d'Italia potrebbe presentare una denuncia penale

Gli esponenti di Fratelli d'Italia adesso stanno valutando di presentare una denuncia penale. Se ci fossero gli estremi, non si tirerebbero indietro. È inconcepibile, per loro, che in luoghi di culto, pubblici o aperti al pubblico vengano apposti manifesti blasfemi che offendono la religione e cose che sono oggetto di culto.

La risposta di Atac alle critiche sui cartelloni blasfemi apposti in alcune fermate non si è fatta attendere. L'azienda parla di 'atto vandalico', sottolineando di non aver autorizzato nessuno ad apporre tali manifesti, anche perché, in virtù di un contratto siglato molti anni fa, l'unica ad avere la piena disponibilità di tali spazi è la società Clear Channel. Atac ha poi sottolineato che la Clear Channel ha già denunciato il fatto all'autorità giudiziaria e rimosso i cartelloni offensivi.