Stanno facendo discutere le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Pimonte sullo stupro subito da una ragazza di 15 anni un anno fa. Per Michele Palummo, primo cittadino del comune situato nell'area metropolitana di Napoli, la violenza commessa dal branco di minorenni ai danni della 15enne è una bambinata, 'passata' per di più, poiché dal fatto sono trascorsi 12 mesi, almeno stando al ragionamento del sindaco, intervistato dal giornalista Roberto D'Antonio per la trasmissione 'L'aria che tira', in onda su La7. Parole, quelle del sindaco, che hanno lasciato il segno.

E qualcuno invoca già le sue dimissioni.

L'intervista

Rifiutando la definizione "stupro di gruppo", il sindaco Michele Palummo, durante l'intervista concessa al giornalista Roberto D'Antonio, parla di bambinata, credendo che sia il termine che più si avvicina al fatto accaduto. Parla di evento accaduto, passato, isolato, il primo cittadino di Pimonte, di fronte a un D'Antonio palesemente in imbarazzo mentre registrava le affermazioni del neo eletto sindaco, dopo la vittoria alle recenti comunali con la lista Pimonte Libera, vicina al Centrodestra.

'Sono tutti minori, da loro cosa ci si può aspettare?' così Palummo si rivolge al giornalista della trasmissione di La7, che risponde: 'Violenze su una ragazza?'.

'No - ribatte il sindaco - nel modo più assoluto', senza però tornare indietro sulla precedente definizione, 'bambinata', che ha destato grande clamore in rete, tanto che in molti, questa mattina, hanno postato il proprio sdegno nei confronti del primo cittadino di Pimonte, finito sotto la luce dei riflettori nelle ultime 24 ore, all'indomani della decisione del Tribunale dei minori di inviare gli 11 minori nelle proprie abitazioni in regime di prova.

Intanto, le dichiarazioni del sindaco della città campana non sono passate inosservate a Celeste Costantino, onorevole di Sinistra Italiana, che le ha definite 'parole inquietanti'. Dello stesso avviso anche Stefania Fanelli (Associazione Frida Kahlo).

Le scuse

L'enorme clamore suscitato ha evidentemente fatto riflettere il sindaco Michele Palummo, che si è scusato per le parole utilizzate, confessando di aver utilizzato un'espressione infelice durante l'intervista.

Palummo ha inoltre voluto manifestare la propria solidarietà alla ragazzina e alla famiglia, che sono tornate in Germania. La 15 enne non è infatti ancora riuscita a superare lo shock per lo stupro subito dal branco, che nel frattempo è tornato a casa.