Questa mattina, 7 luglio 2017, intorno alle sei e venti un’ala di una palazzina, la Residenza del Mare, è crollata a Torre Annunziata nel napoletano, a via Rampa Nunziante a ridosso della litoranea. Il palazzo di cinque piani era interessato da interventi di ristrutturazione ai primi due piani. A crollare sono stati gli ultimi piani della palazzina, mentre i primi due, quelli interessati dai lavori di ristrutturazione, sono rimasti in piedi. I vigili del fuoco e tutte le forze dell’ordine sono impiegati nelle operazioni di recupero dei dispersi e sono al lavoro in maniera incessante da più di dieci ore.

È stata interrotta anche la circolazione ferroviaria che transita nelle vicinanze, per evitare ulteriori danni a cose e persone.

I dispersi

Dopo il crollo, risultano disperse otto persone. Due famiglie, di cui una composta da due adulti e due bambini, l’ altra composta da tre adulti e in più una donna di sessantacinque anni, una sarta che viveva da sola. Tra questi dispersi vi è anche un tecnico del comune, l’architetto Giacomo Cuccurullo, sepolto sotto le macerie insieme alla moglie e a suo figlio di venticinque anni.

I soccorsi

Da questa mattina, subito dopo il crollo, i soccorsi lavorano incessantemente in condizioni critiche a causa del clima rovente e della debole staticità dell’ edificio, con l’ausilio delle unità cinofile e dei mezzi speciali.

Si scava a mani nude per cercare di captare qualche segnale umano sotto le macerie. I vigili del fuoco hanno più volte invitato al silenzio per poter meglio captare ogni suono ed ogni particolare che potesse portare al ritrovamento dei dispersi. Anche i vicini si sono offerti di prestare soccorso, sin dalle prime ore della tragedia.

Sono circa 300 gli uomini impiegati nelle operazioni di soccorso.

Le cause

Sono tante le ipotesi che circolano circa la causa scatenante di questo fenomeno. È stato detto che il crollo potrebbe essere stato causato dalla manomissione di una putrella al secondo piano, interessato dai lavori di ristrutturazione. Ipotesi poi smentita perché questo piano ha resistito al crollo, infatti a venir giù come un castello di sabbia sono stati gli ultimi piani della palazzina compreso l’ attico del tecnico del comune, l’architetto Giacomo Cuccurullo, che risulta tuttora disperso sotto le macerie.

I testimoni

Le persone che hanno assistito alla tragedia, hanno raccontato che in seguito al grande boato, temevano si trattasse del terremoto, solo dopo si sono resi conto di cosa fosse realmente accaduto. Le urla strazianti delle persone vicine al luogo del crollo sono arrivate in linea d’ aria fino alla vicina caserma dei vigili del fuoco che sono intervenuti ancor prima che ci fosse la chiamata da parte dei superstiti.

Questa tragedia ci riporta a quella accaduta all’ inizio dell’ anno al rigopiano, ed anche oggi come allora si spera di trovare qualcuno in vita sotto le macerie. La procura della repubblica di Torre Annunziata, ha aperto un inchiesta per crollo colposo contro ignoti, mentre sono stati già messi a disposizione tutti i documenti tecnici del comune riguardo ai lavori di ristrutturazione che interessavano i primi due piani della palazzina in questione, risalente agli anni ’40.