Le sorti di un remoto scontro sembrano affidate nelle mani Cina, in quanto la nazione viene accusata, nonostante le sanzioni imposte alla Corea del Nord, di continuare illegali importazioni di petrolio nel vicino paese. La grande potenza asiatica è sotto pressione, ma continua lo stesso a dichiarare che un dialogo pacifico è l'unica vera soluzione. Di contro la nazione sta perdendo vari partner in europa e allo stesso tempo sta cercando di recuperarne altri. nel frattempo un nuovo assetto per l'accordo g2 si sta delineando,concentrandosi nello sviluppo e la riuscita della nuova via della seta.
Cina: tra accordi e disaccordi
Il giorno 18 settembre il capo di commissione europea Jean Claude Junker, ha espresso la sua proposta di limitare le azioni di compravendita della Cina in Europa, specialmente in settori quali: infrastrutture, Hi tech, manifatturiere e industrie energetiche.Tra i maggiori partner della Cina c'è il Regno Unito, che non poche settimane fa, si era definito un'accordo di compravendita, nonostante l'uscita dall'euro da parte dell'Inghilterra. Alle parole del capo commissione europea, risponde il portavoce del ministero degli affari esteri cinese Lu Kang riferendo che: "per molto tempo, in europa c'è stato un libero mercato di cui hanno beneficiato tutti, nazioni europee e non." Continua il portavoce dicendo che: "chiudere le porte ora, non fermerà gli ultimi traguardi raggiunti." In questo momento non si sa che sviluppi avverranno in europa, si può pensare che non solo la Cina dimostrerà di essere contraria all'affermazione del capo commissione europea Jean Claude Junker.
Nonostante ciò, la grande potenza asiatica il 19 settembre ha avuto il tanto atteso incontro con il primo ministro singaporiano Lee Hsein Loong, venuto in visita in Cina. L'incontro è avvenuto tra quest'ultimo e il premier cinese Li Keqiang, con lo scopo di infondere nuova energia in entrambi i paesi tramite ASEAN ( Association of Southeast Asian Nation ).
Il premier cinese ha parlato dell'importante meeting, in quanto singapore è uno dei membri più importanti dell' ASEAN. L'intento è di dare l'inizio alla più volte pronunciata "Belt and Road" anche detta la nuova via della seta, con lo scopo di collegare tramite infrastrutture l'Asia e l'Africa. Questa relazione tra le due nazioni fa intendere quanto sia importante il momento e quanto stia cambiando lo scenario commerciale ed economico mondiale.
Anche il Presidente Donald Trump il giorno 21 settembre si è recato in Cina, per concludere un possibile accordo commerciale. L'ambasciatore cinese che si trova negli Stati Uniti, Cui Tiankai ha riferito: "i due paesi stanno cercando di raggiungere un'accordo, per beneficiare da entrambe le parti di un proficuo scambio commerciale." L'intenzione della Cina è di far entrare anche gli Stati Uniti nell'associazione economica detta BRICS, che sta sempre di più diventando il punto di partenza, se non di collegamento per molte nazioni, con l'unico scopo dell'associazione di dar vita alla "Belt and Road". La grande potenza asiatica è la prima ad aver avviato l'iniziativa tramite la China Slik Road spendendo 40 miliardi in infrastrutture.
L'ambasciatore cinese demarca il fatto che la Cina sarebbe entusiasta, se non di più, attratta nel fare affari con compagnie americane, aggiungendo che sarebbe ancora più contenta la nazione di iniziare anche trattative con il governo americano. L'ambasciatore finisce il discorso affermando che: "la cooperazione geopolitica è importante e gli Stati Uniti devono partecipare a questo grande cambiamento."
La Cina deve fare i conti con la realtà: la Corea del Nord
Venerdì 15 settembre è successo l'impensabile. A distanza di poche settimane la Corea del Nord ha lanciato un'altro missile che ha sorvolato nuovamente i cieli del Giappone. Il 17 settembre il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto: è il momento che la Cina si attivi per fermare il programma nucleare della Corea del Nord.
In risposta la Cina ha chiesto agli Stati Uniti e alla Corea del Sud, di fermare ogni atto provocatorio, inteso per esercizi militari, in cambio di un congelamento del programma missilistico e nucleare della penisola coreana. In ogni caso, USA non credono più a questo tipo di promesse e la domanda che si pone il mondo è: la potenza asiatica manterrà onore alla sanzione imposta ai suoi vicini? Il Segretario di Stato Rex Tillerson a tal proposito ha richiesto una nuova sanzione e punta il dito contro la Cina e la Russia: il primo per essere il più grande rifornitore di petrolio in Corea del Nord e la Russia per aver passato una quantità ingente di forza lavoro. Comunque il secondo lancio è stato inaspettato; sia dal punto di vista tempistico, lanciato solo dopo 3 settimane e sia dal punto di vista di materiali, i quali si pensavano insufficienti per continuare il programma.
La Cina in ogni caso nega di supportare il programma missilistico della Corea del Nord, e lo ribadisce il ministro degli esteri Wang Yi che avverte:"solo un dialogo pacifico può risolvere questo momento cruciale in Asia". Di contro il Presidente americano pretende una maggiore pressione da parte della potenza asiatica nel frenare totalmente la Corea del Nord, verso ogni ambizione missilistica e nucleare. Lui Weidong, esperto di affari alla Chinese Academy of Social Sciences ha riferito: La Cina non è d'accordo sul fatto che il presidente Donald Trump utilizzi il patto tra i due paesi (G2), per aumentare una forzata pressione a Pyongyang." La grande potenza asiatica quindi spera che l'amministrazione Trump non danneggi questa relazione.
Si è aggiunto anche Wang Yiwi un esperto in relazioni internazionali dicendo: "Pechino spera di amministrare la crisi coreana lavorando insieme a Washington, con lo scopo di evitare la proliferazione nucleare nell'intera Corea del Nord, ribadendo che per fare ciò c'è bisogno di un dialogo pacifico." Ma nonostante queste affermazioni, il 20 settembre Donald Trump dichiara: "distruggerò la Corea del Nord". Quest'oggi il presidente americano ha dichiarato una nuova sanzione, questa volta su chiunque continui ad avere rapporti di scambio commerciale illegalmente con la Corea del Nord. La Cina ha risposto chiamando ogni paese coinvolto nel cercare di risolvere la crisi nord coreana. Durante la conferenza stampa di quest'oggi il portavoce del ministero degli esteri Lu Kang ha detto: la situazione nella penisola coreana è complicata e che tutti i gruppi che hanno seguito strettamente la sanzione del Concilio di Sicurezza delle Nazioni Unite, vogliono risolvere il problema in Corea." Il ministro degli esteri Wang Yi ha rimarcato che la negoziazione è l'unica soluzione per fermare l'accelerata crescita della Corea del Nord. Di contro a queste affermazioni, il Premier Giapponese Shinzo Abe invece riferisce che il tempo delle negoziazioni è finito.