Ci sono tutti gli ingredienti per un mistero degno di X-Files, la serie televisiva che ha spopolato negli anni ’90: un incidente che coinvolge un aereo militare, l’Area 51 nel deserto del Nevada, il segreto imposto sull’evento dallo stato maggiore dell’usaf. Questa volta però non indagano Fox Mulder e Dana Scully.

In breve, all’inizio della settimana scorsa, nel Nevada è precipitato un aereo militare con ai comandi il colonnello Eric Schultz, un pilota molto esperto. Un simile incidente può accadere, soprattutto quando, come in questo caso, era in corso un’esercitazione che prevedeva di portare l’aereo al massimo delle prestazioni e delle manovre, che si svolgeva nei pressi della "famigerata" Area 51.

Ma quando sul sito specializzato Military.com è stato chiesto quale aereo pilotasse il colonnello Schultz, la laconica risposta pervenuta da David L. Goldfein, capo di stato maggiore dell’Usaf, è stato “Non era un F-35”. E allora, di quale aereo si tratta? Perché questo mistero? Perché secretare quanto avvenuto?

Un combattimento simulato con un aereo russo?

I siti specializzati d’Oltreoceano hanno iniziato a indagare e avanzare ipotesi: il colonnello Schultz aveva una grande esperienza di combattimento su caccia F-15E Strike Eagle e un curriculum che gli permetteva di partecipare a qualunque progetto, anche quelli segreti. Di questi ultimi, uno dei più interessanti è quello che prevede le tattiche in risposta a un attacco portato da aerei russi Sukhoi SU-27, chiamati Flanker in codice Nato.

Nel novembre 2016 è trapelata un’immagine scattata sempre in Nevada ma nella valle di Tikaboo, dove era ritratto un SU-27 impegnato in manovre di combattimento con un F-16 Fighting Falcon. E’ quindi possibile che il colonnello Schultz sia stato assegnato a questo progetto per modificare e migliorare tattiche e manovre per affrontare i caccia russi, e che in una di queste esercitazioni sia stato coinvolto in un incidente mortale.

Un’altra ipotesi, invece, vede coinvolto il bombardiere tattico F-117 Nighthawk, il primo aereo Usa a utilizzare tecnologie “stealth”, capaci di rendere un velivolo quasi invisibile ai radar. Gli F-117 sono stati ufficialmente ritirati dal servizio nel 2008 per essere sostituiti dagli F-22 Raptor e dagli F-35 Lightning II, ma alcuni modelli sono ancora operativi per effettuare test e analisi radar.

Anche in questo caso, alcuni Nighthawk sono stati fotografati nel corso di operazioni avvenute nel 2016, confermando la loro presenza nei cieli

Il progetto B-21 Raider

E poi c’è il progetto del B-21 Raider: si tratta di un nuovo bombardiere a lungo raggio (Lrsb, long range strike bomber), anche in questo caso dotati di tecnologia Stealth e considerati un miglioramento dei B-2 Spirit, entrati in servizio nel 1997 e capaci di trasportare qualsiasi tipo di arma da bombardamento, comprese testate termonucleari. Si pensi che attualmente in servizio vi sono solo 21 B-2 Spirit, e che ciascuno costa quasi un miliardo di dollari al valore attuale: l’importanza e la segretezza dei test sul suo successore sono cruciali, tanto che non esiste alcun aggiornamento ufficiale circa il progress della fase sperimentale del velivolo.

Anche se un bombardiere prevede un vero e proprio equipaggio in fase operativa, durante i test può essere sufficiente anche un solo pilota a bordo: di nuovo, uno di questi test potrebbe essere stato fatale al colonnello Schultz.

Gli incidenti della Us Navy

Per aggiungere ulteriori ingredienti a questa possibile spy-story, va ricordato il numero eccessivo di incidenti che hanno coinvolto quest’anno la settima flotta della Us Navy: ben quattro incidenti che hanno provocato la morte di 17 marinai americani, tanto da portare alla rimozione del comandante della flotta, il vice ammiraglio Joseph Aucoin e da far temere possibili interferenze con le strumentazioni di bordo causate da una intelligence nemica.

Ebbene, il giorno dopo l’incidente “misterioso” del colonnello Schultz, nello stesso settore di volo si sono schiantati al suolo due aerei A-10 Thunderbolt II. E tutto è avvenuto nel corso dell’esercitazione denominata Red Flag, una delle più importanti tra quelle che coinvolgono le forze aeree statunitensi perché vedono testare “sul campo” sia le ultime tattiche di combattimento in volo sia le possibili risposte a differenti scenari di guerra. In breve, l’intelligence Usa ha per le mani la più classica e difficile gatta da pelare.