Non si placa la diatriba che vede come protagonista la presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Ora ad annunciare importanti novità in merito alla vicenda ci pensa Niki Dragonetti, uomo politico ed imprenditore di successo che è salito alla ribalta proprio grazie alla denuncia nei confronti della terza carica dello Stato e alla battaglia ingaggiata per richiederne le sue dimissioni. Attualmente la denuncia è stata archiviata ma, secondo Dragonetti ed il suo legale, la battaglia è appena cominciata.

La sovranità dello Stato non si tocca

La denuncia presentata contro la Boldrini ha scatenato un vero e proprio caos mediatico e la sua archiviazione lampo, decisa in meno di 24 ore nonostante ci fossero le motivazioni per procedere, ha innescato una battaglia sui social network tra i sostenitori della presidentessa, convinti che l'azione legale fosse infondata, contro la platea di persone che sostengono la teoria di Dragonetti e che ritengono il comportamento della terza carica dello Stato denigrante nei confronti del popolo che rappresenta.

Il giudice entra nel merito della vicenda Boldrini

Un'archiviazione lampo quella che è stata decisa dalla Procura della Repubblica di Cassino. Tanto immediata la risposta di Dragonetti e del suo legale Marco Mori, che indignati della decisione hanno presentato immediato ricorso all'archiviazione, in quanto ritengono che vi sia fondato motivo per procedere legalmente nei confronti della presidentessa, ritenuta colpevole di aver invitato il popolo a cedere sovranità agevolando il fenomeno dell'immigrazione penalizzando gli italiani.

Oltre all'invito alla cessione della sovranità dello Stato italiano, tra i reati ipotizzati contro la Boldrini ci sarebbe anche l'istigazione al reato, poiché l'invito a cedere la sovranità è un reato punito dalla legge italiana, oltre ad essere ritenuto dal denunciante come anticostituzionale e non appropriato alla terza carica dello Stato.

Secondo quanto riferito dal Dragonetti attraverso un video pubblicato sui social network e presente alla fine di questa news, sembrerebbe che il giudice, nonostante l'archiviazione della denuncia, sia entrato in merito alla discussione definendo che la sovranità dello Stato non può in alcun modo essere ceduta.

Una buona parte del popolo dei social appoggia Dragonetti e l'iniziativa contro la Boldrini

Diventare un personaggio seguito attraverso i social network non è cosa da poco e soprattutto, il fatto di essere passato dalle parole ai fatti è stata la carta vincente per Niki Dragonetti. I suoi video denuncia sono molto seguiti sui social ed hanno richiamato a sè una buona fetta di internauti, convinti anche loro della strada intrapresa dal Dragonetti e decisi a richiederne le sue dimissioni. La denuncia penale avanzata, archiviata ed in fase di ricorso, avrebbe di per sè un significato simbolico e non del tutto di responsabilità penale, a causa del fatto che Laura Boldrini possa, anche nel caso in cui vi fosse stata una condanna a seguito di un eventuale processo, usufruire dell'immunità parlamentare.

Infatti secondo il promotore dell'iniziativa, l'obiettivo sarebbe quello di evidenziare il fatto che la presidentessa della Camera dei Deputati abbia commesso un grave reato ed una grave mancanza nei confronti del popolo italiano, rendendo quasi obbligatorie le sue dimissioni. Secondo quanto comunicato dallo stesso Dragonetti, entro il 20 ottobre saranno rese pubbliche importati novità in merito alla vicenda, oltre a confermare e specificare l'iniziativa da intraprendere contro Laura Boldrini.