La procedura era quasi sempre la stessa: utilizzando una famosa applicazione, molto nota nel mondo omosessuale, il 37enne senegalese Khadim Cheik Gaye adescava uomini sposati offrendogli incontri hot. Una volta ottenuta la loro fiducia, nel momento in cui gli sprovveduti si toglievano i vestiti, l'uomo li fotografava. Spesso questo avveniva addirittura negli appartamenti dei malcapitati.
Una pratica seriale
Una volta eseguiti gli scatti cominciava il vero e proprio ricatto, e Khadim Cheik Gaye chiedeva soldi in cambio del silenzio. Una vera e propria estorsione seriale, dal momento che, una volta aperte le indagini, è stato scoperto che l'uomo era già stato condannato a tre anni di carcere per reati simili compiuti nel bergamasco, nel vicentino e in altre città del Nord Italia.
Siccome i primi episodi denunciati risalgono al 2005 gli inquirenti non sanno effettivamente calcolare quante persone siano state coinvolte né quanti soldi l'uomo abbia potuto estorcere.
La trappola
Khadim Cheik Gaye per farsi contattare tramite la nota applicazione usava foto che mostravano addominali scolpiti e un fisico aitante. Inoltre scriveva chiaramente di voler incontrare solo uomini sposati per evitare complicazioni sentimentali, probabilmente adducendo ad uno scotto amoroso passato. Il fatto che non chiedesse soldi per le prestazioni, ma si proponesse gratis sicuramente lo aiutava ad ottenere molti contatti. Questa fatale combinazione ben combaciava, evidentemente, con le esigenze degli uomini sposati che di certo non erano in cerca di relazioni stabili o impegnative.
Il senegalese è stato arrestato ieri, 25 ottobre 2017 in via Washington a Milano dopo una denuncia presentata al Commissariato di Porta Genova.
Altri casi di ricatto nel mondo omosessuale
Purtroppo questo non è il primo caso noto che vede coinvolto il mondo omosessuale. Solo pochi giorni fa a Rovigo era saltato fuori un episodio analogo che vedeva coinvolto un ballerino latin pop.
Quest'ultimo non richiedeva esclusivi incontri con uomini sposati ma ugualmente, una volta attratte le vittime nella sua trappola, le ricattava minacciandole di divulgare pubblicamente i gusti sessuali delle stesse. Anche il ballerino adescava le persone tramite internet ed alcune chat, comodamente seduto sulla poltrona di casa sua.
Il mondo di internet sta diventando sempre più pericoloso e difficile da gestire. Le persone che denunciano reati simili sono sempre meno, perché prese da sensi di colpa e dalla vergogna. Ed anche dalla paura che alcune immagini o filmati possano diventare virali.