Tutto finisce per l'ex moglie di Schillaci. Rita Bonaccorso perde definitivamente la villa di Palermo dove ha cresciuto i suoi figli e per la quale ha lottato duramente negli ultimi tempi.

L'inizio di tutto

Nel 1992 Rita Bonaccorso inizia a fare pubblicità per una gioielleria di Torino, volendo fare un favore a un'amica. Quando qualche anno dopo la gioielleria fallisce, la Bonaccorso rimane suo malgrado coinvolta, risultando debitrice nei confronti di una ditta svizzera che per anni ha fornito gioielli e diamanti alla gioielleria torinese. L'ex di Schillaci si ritrova a carico di un debito che ammonta a circa 390 milioni di lire e dopo lunghi anni di processi e sentenze, nell'ottobre del 2015 la donna viene condannata.

La fiducia nella giustizia e la sicurezza dell'essere nel giusto

La Bonaccorso non si lascia abbattere e continua a sostenere i propri diritti, dichiarando più volte di non dovere alcun pagamento a nessuna ditta di gioielli. Fiduciosa e sicura di sé, rifiuta l'aiuto dell'ex marito Totò Schillaci, il quale si era offerto di provvedere personalmente al pagamento del debito. La Bonaccorso ha reso nota la sua storia grazie a social e interviste, dichiarando di voler lottare per riconquistare la casa che le era stata, a detta sua, ingiustamente sequestrata.

La disperazione culmina in scenate isteriche

In più di un'occasione l'ex di Schillaci ha fatto parlare di sé a causa delle numerose scenate isteriche avute dinanzi le forze dell'ordine al momento del sequestro della villa.

La donna sfoga la sua collera urlando contro gli agenti e additando la colpa dei suoi problemi allo Stato Italiano che non tutela i diritti dei più deboli, esclamando più volte di non aver paura di essere arrestata, perché mai avrebbe lasciato la sua abitazione.

Rita Bonaccorso ha più volte raccontato dei ricordi che la legano alla casa dove ha vissuto anni sereni, crescendo i suoi figli con amore.

Perderla significherebbe perdere una parte di sé. Nonostante le difficoltà, la donna mostra una tenacia invidiabile e in cuor suo ripone ancora fiducia nello Stato, sicura che non l'abbandoni al suo destino.

Una combattente

Scenate isteriche a parte, l'essere stata costretta a lasciare la sua stessa casa non è servito a scoraggiare la Bonaccorso.

La donna, infatti, comincia a vivere in una piccola roulotte, assieme alla madre. Ogni giorno avverte un tuffo al cuore nel vedere la sua casa a pochi passi e non potervi fare ritorno, ma porta avanti a testa alta la sua battaglia legale, determinata a riprendersi ciò che è suo di diritto.

L'umiliante sconfitta e la rassegnazione

Dopo vent'anni di battaglie legali, la vicenda giudiziara che ha coinvolto la Bonaccorso si conclude con la sconfitta di quest'ultima e la perdita definitiva della casa che viene venduta all'asta per il prezzo di 294 mila euro. La sentenza spiazza l'ex di Schillaci che, distrutta e amareggiata, si ritrova in mezzo a una strada, senza un lavoro. A dispetto della fermezza con la quale la Bonaccorso ha portato avanti la sua causa, la donna adesso è costretta ad abbassare la testa, portando sulle proprie spalle il peso della sconfitta.

Privata di tutto ciò per cui ha lottato, la Bonaccorso, intervistata recentemente da una giornalista della D'Urso, ha dichiarato di aver perso la fiducia nello Stato italiano e nella sua stessa Sicilia, desiderando ricominciare una nuova vita lontano dalla città di Palermo.