Lo hanno definito un 'miracolato', calcisticamente parlando. In realtà non ci sono miracoli nella storia di Totò Schillaci, la più bella meteora nella storia della Nazionale italiana, l'uomo che con i suoi gol fece sognare un intero Paese nel 1990, il bomber di un'Italia fortissima che avrebbe quantomeno meritato di giocare la finale del Mondiale casalingo. Nessuno miracolo, dicevamo, perché pur non essendo un fuoriclasse eccelso come Baggio o Van Basten, tanto per citare alcuni illustri colleghi della sua epoca, quel posto da titolare in Nazionale se lo era meritato a suon di gol, stagione dopo stagione, partendo dai campi polverosi della provincia palermitana e, successivamente, nella lunga scalata del Messina dalla serie C2 alla B degli anni '80.
Poi la Juventus e quell'esordio in serie A a 24 anni: da lì il salto in Nazionale, dove conquista il posto da titolare ai Mondiali del 1990 e trascina l'Italia in semifinale, fino a quella sfortunata partita persa ai rigori con l'Argentina. Totò Schillaci ha giocato appena 16 gare in Nazionale, segnando 7 gol di cui 6 ai Campionati del Mondo, quelli che gli valsero il titolo di capocannoniere ed il secondo posto nella classifica del Pallone d'Oro alle spalle di Lothar Matthaues. Nel 1992 il suo passaggio all'Inter, una parentesi sfortunata caratterizzata da tanti problemi fisici. Poi la sua esperienza in Giappone, nello Jubilo Iwata, dove continua a far gol e chiude la carriera nel 1997. Vent'anni dopo, Totò riparte dalla panchina, nell'ambito di un'esperienza che porta con sé un immenso valore sociale oltre che sportivo.
Calcio, tv e politica
Il mondo del calcio non lo ha mai lasciato: dal 2000 Schillaci gestisce il centro sportivo 'Ribolla', nella sua Palermo. Ha poi tentato la carriera Politica, nel 2001 si era presentanto in candidatura al consiglio comunale di Palermo, risultando tra gli eletti di Forza Italia. Si era dimesso due anni dopo, comprendendo di aver sbagliato strada.
Per lui, inoltre, la partecipazione al noto reality 'L'Isola dei famosi', nel 2004, le apparizioni a 'Quelli che il calcio' e le interpretazioni televisive come quella del 2011, il ruolo di un boss mafioso nella terza stagione della fiction 'Squadra antimafia'. Lo scorso anno è uscito anche il suo libro autobiografico, 'Il gol è tutto', scritto insieme ad Andrea Mercurio.
Ed ora, dai campi palermitani di Ribolla, vicino al quartiere Cep dove Schillaci è nato e cresciuto, parte la sua nuova avventura: sarà l'allenatore di una squadra di minori stranieri non accompagnati.
Allenatore dell'Asante Calcio
I giovani calciatori sono tutti migranti che alloggiano ai centri di accoglienza 'Azad' ed 'Elom', gestiti dall'associazione onlus 'Asante'. Il nome della squadra che parteciperà al campionato di Terza Categoria sarà proprio Asante Calcio. Il programma settimanale prevede tre allenamenti, il primo si è svolto il 25 ottobre sotto la guida tecnica dell'ex bomber azzurro. "A me il pallone ha cambiato la vita - ha detto Totò Schillaci - e, dunque, mi auguro possa essere d'aiuto anche a questi ragazzi che sono venuti via dalla loro terra in cerca di un futuro migliore.
Magari possiamo anche portare qualche giovane di talento al Palermo". Sarebbe una bella soddisfazione per il giocatore palermitano più famoso di sempre che non è mai riuscito ad essere 'profeta in patria', visto che non ha mai indossato in carriera la casacca rosanero della squadra della sua città. Le vie del calcio, si sa, sono proprio infinite.