Pantaloni neri, maglietta grigia a strisce bianche e scarpe bianche, una felpa blu e uno zaino. Daniele Battistini, 26 enne di Nardò, provincia di Lecce, domenica pomeriggio verso le 15 era uscito di casa dicendo ai genitori che andava a fare una passeggiata, ma non ha fatto più rientro. Il ragazzo è stato trovato morto ieri pomeriggio in una pineta di Porto Selvaggio, con un coltello accanto al corpo. Ad ucciderlo, una coltellata al cuore. Dopo i casi di Noemi Durini ammazzata dal fidanzato Lucio, e di Nicolina Pacini stroncata dall'ex compagno della madre, ancora una volta la Puglia è al centro dell'attenzione mediatica per un'altra tragica pagina di cronaca.

Martedi i genitori e il fratello Daniele, avevano lanciato diversi appelli, anche tramite la trasmissione Chi l'ha visto? Daniele aveva portato con sé nello zainetto, circa 300 euro, il cellulare ma non il carica batteria, un lettore Mp3.

Il ritrovamento

Lunedì i genitori di Daniele, molto allarmati dopo una notte in cui il figlio non era rientrato a casa né aveva dato notizie, si sono attivati e tramite il computer collegato al cellulare del ragazzo, sono riusciti a stabilire che l'ultima zona che il cellulare agganciava, perché poi si è spento essendo scarico, era la litoranea di Gallipoli che dista circa 20 chilometri da Nardò. Cosa normale: Daniele, pur avendo la patente da 5 anni, era abituato a fare lunghe camminate perché preferiva andare a piedi anziché guidare.

C'era stata una segnalazione che poteva trovarsi al porto di Gallipoli, in realtà rivelatasi infondata per uno scambio di persona. In base al piano predisposto dalla Prefettura, ieri erano partite le ricerche congiunte di vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri e polizia. Sono state le unità cinofile dei vigili del fuoco a trovare il corpo del ragazzo in un boschetto nella pineta di Torre Uluzzo.

Accanto al ragazzo morto c'era un coltello che ha una lama compatibile con le ferite riscontrate sul corpo. È ancora da ricostruire la dinamica dell'accaduto. Gli inquirenti non scartano alcuna ipotesi. Medico legale e militari del reparto scientifico dei carabinieri, giunti sul posto, hanno fatto i dovuti accertamenti. Non era mai accaduto che si fosse allontanato da casa, o avesse dato preoccupazioni alla famiglia.

Il fratello Daniele l'aveva descritto come un tipo tranquillo e riservato.

Una domenica normale

Prima di uscire di casa, Daniele aveva trascorso una normale domenica mattina con i suoi genitori, mentre il fratello Andrea era fuori con la fidanzata. In particolare aveva aiutato il padre a spostare dei mobili e a montare un letto per rinnovare l'arredamento di una stanza della casa familiare. Poi, dopo aver mangiato con i genitori, si era preparato dicendo di voler uscire. I soldi che aveva portato con sé, farebbero pensare ad un allontanamento programmato, ma non aveva portato il caricabatterie dello smartphone. Riservato, bravo negli studi, Daniele frequentava l'ultimo anno di scienze infermieristiche a Lecce.

Ipotesi suicidio

Alcuni elementi farebbero propendere gli inquirenti per l'ipotesi che si possa essere trattato di un suicidio: il ragazzo sarebbe morto a causa di una coltellata al cuore. Un fendente inferto con un coltello da cucina, forse prelevato dalla casa dei genitori prima di andare via, con in mente già l'idea di farla finita. La mano destra di Daniele era insanguinata e questo farebbe pensare che si sia inferto il colpo mortale da solo. Il magistrato ha comunque disposto l'autopsia sul corpo del ragazzo trasferito nella camera mortuaria dell'ospedale di Lecce.